E se l’inverno
chiede di te
piange con le foglie
esequie di un autunno lento.
Le luci del centro
le risate che brillano contro
vetrine di negozi addomesticate
dalla crisi.
Una stupida sera
che passa accanto al Tevere
con i tuoi tacchi che schioccano sul marciapiede
e l’alto freddo sulle tue guance.
Bianca con gli occhi di miele
e i capelli lunghi
lunghi
e le mani infilate in
guanti strani.
Buongiorno inverno
che consegni un freddo bruciato
ed il cuscino sospeso nei sogni.
Buongiorno inverno
che mi hai tolto il bicchiere
ed il pacchetto
in questo bar afono
e ormai senza cielo
21/12/2011
Pietro Maria Sabella All rights reserved