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Buoni propositi 2016: una sola parola

Creato il 09 gennaio 2016 da Assugoodnews @assunta73

Buoni propositi 2016: una sola parola
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Ogni anno questi sono i giorni in cui la nostra mente è un frullatore di buoni propositi per l’anno nuovo. Siamo tutti presi dalla pianificazione degli obiettivi. Ma poi? Cosa accade dopo qualche tempo? La maggior parte di questi traguardi decade e la nostra vita riprende ai ritmi dell’anno precedente. Non è sempre cosi, ma è spesso cosi. E, badate bene, non sto dicendo che non vale la pena occuparsi dei buoni propositi o pensare alle nuove abitudini per il nuovo anno. Vorrei solo dirvi che potremmo diventare più concreti con qualche piccola variazione sul mood di questi giorni. Vi racconto cosa ho imparato.

Premettendo che io sento l’inizio dell’anno più a settembre che a gennaio, di fatto anche per me i giorni dal 2 al 7 gennaio sono sempre stati quelli dei buoni propositi. Negli ultimi tre anni sono anche riuscita a raggiungere molte cose – non tutte – ma negli anni precedenti, quando ero meno focalizzata, tanti sono “scaduti” alla fine di gennaio.

Come ho scritto in un post su AppleKiss, la prima cosa da fare è lasciare andare quello che è stato dell’anno precedente. E intendo dire anche la delusione per ciò che non è stato, ovviamente. Basta, è andato. Inutile pensarci ancora: prendiamo consapevolezza e guardiamo al nuovo.

La seconda cosa che ho imparato a fare è di definire un grande obiettivo e i piccoli passi che mi portano in quella direzione. L’azione resta il punto importante di ogni evoluzione, quindi definite e poi partite subito. Il primo passo è anche una semplice e piccola azione. Per esempio se voglio lanciare un blog il primo passo è quello di valutare le varie piattaforme di blogging o magari leggermi un buon libro che possa aiutarmi.

Se desidero dimagrire posso iniziare pianificando un cambio della dispensa per un’alimentazione più sana, cominciando a testare nuove ricette e pianificando una buona attività fisica.


Da dove iniziare lo decidiamo noi. La cosa importante è farlo. Cominciare.

Ma veniamo, ora, al grande insegnamento di questi ultimi anni. Ho capito, con la mia esperienza, che alla base del mio grande obiettivo e dei piccoli passi ci doveva essere una parola importante per me. Lo scorso anno è stata autenticità: qualunque cosa avrei fatto avrei chiesto a me stessa di essere autentica. Come dentro cosi fuori, per intenderci.
Questo ha significato tante cose: imparare a dire di no, accettare che le persone non si cambiano, ascoltare il mio corpo e la mia mente, allenarmi a essere sempre me stessa.

Ci sono riuscita? Si.

Mi sento decisamente autentica e chi mi conosce da tempo ha notato questo mio cambiamento.
E’ stato faticoso all’inizio ma oggi mi sento talmente bene con me stessa da consigliarvi con tutto il cuore questo viaggio nell’autenticità. Perché quando siamo davvero noi stessi – qualunque sia la situazione in cui ci troviamo – allora tutto diventa più limpido. Non ci sono più fraintendimenti, non ci sono aspettative da parte degli altri. Ci si rispetta di più.

E ora veniamo alla mia parola per i buoni propositi del 2016.

Ho deciso che quest’anno sarà FOCUS. Mi sono resa conto di essere cresciuta tanto e di aver fatto partire tanti progetti legati al mio sogno di giornalismo costruttivo. Spesso però sono stata “disturbata” da altre attività che mi portavo ancora dietro dal mio passato. Ora è tempo di focalizzarmi sul mio sogno con tutta l’attenzione possibile.

E’ tempo di restare li: concentrata, impegnata, decisa e con fiducia.

Ho la sensazione che per me si sia chiuso un ciclo di 3 anni in cui ho rivoluzionato me stessa, le mie relazioni e la mia professione. Credo che a chiuderlo sia stato anche il libro Dire, Fare…Ringraziare in cui racconto come tutto ciò sia potuto accadere per il potere della gratitudine.

Ora si apre un nuovo ciclo.

E’ cosi anche per voi?
Qual è la vostra parola per il 2016?


Comincia subito il tuo viaggio nella gratitudine

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