Io no, anche se di solito lo faccio.
Stavolta vado controcorrente e ho preferito concentrarmi sui buoni propositi culinari che non ho alcuna intenzione di mantenere.
Non quelli che vorrei fare ma poi perdo per strada. Proprio quelle azioni, cambiamenti o comportamenti che dichiaratamente e coscientemente non voglio fare.
E' importante sapere dove si vuole andare, ma è altrettanto fondamentale avere chiaro quale direzione non si vuole intraprendere. E io ho deciso di semplificarmi la vita.
Quindi iniziamo, vieni pure avanti 2015: non ti temo.
Elenco dei buoni propositi per l'anno nuovo che non ho alcuna intenzione di mantenereNon so voi, ma io ovunque mi volto incappo in un vegano.
E' la moda del momento? Probabilmente sì o forse la rivincita di un movimento, convinzione - come possiamo definire il veganesimo? - a lungo tempo sottovalutata.
Io fatico a capire chiunque faccia voto di rinunciare al gelato (no, quello di soia non è gelato) e i fondamentalisti, in ogni settore della vita, mi lasciano sempre con un po' di amaro in bocca.
Quindi per l'anno nuovo ho un altro buon proposito: diminuirò il consumo di carne nella mia routine quotidiana, aumenterò verdura, legumi e fibre integrali, sceglierò il pesce più giusto da consumare ma non diventerò vegana. Preferisco escludere un certo tipo di fornitori e produttori piuttosto che classi di alimenti.
Al tofu continuerò a preferire il Parmigiano (ma ve l'immaginate una vita senza formaggio? Incubus...).
2. Non mi metterò a dietaDai, non scherziamo. Non ci provo nemmeno.
Lo so che è il classico buon proposito per l'anno nuovo, che alle spalle ci saranno Natale, Santo Stefano, ultimo dell'anno, primo dell'anno, Epifania e compleanni vari.
Lo so che è probabile arrivare al 6 gennaio anelando spontaneamente un minestrone depurativo.
Lo so che dopo una gravidanza e l'allattamento un po' di dieta non fa male.
Ma so anche che non ne inizierò una.
Quindi eviterò di ammorbare il mio prossimo con il classico proposito " Dal 7 gennaio mi metto a dieta ".
Va da sé che è una diretta conseguenza del punto 2.
Non che non ne abbia bisogno, ma so già che in palestra mi annoio.
Vorrei appassionarmi, davvero. Anche perché ovunque mi volto, oltre ai vegani (vedi punto 1), scorgo anche insospettabili runner o appassionati di arrampicata.
Io invece mi limiterò a rispolverare la bici (abbandonata causa pancione) per girare a Milano, mettendo così a tacere la mia coscienza.
4. Non spaccerò più pasta madreLo ammetto pubblicamente per la prima volta: dopo la nascita della mia bimbetta non ho più avuto il tempo (e nemmeno la voglia) di rinfrescare Graziolina e panificare costantemente.
Mi ero esaltata tantissimo visti i risultati: dai panini laugebrot ai cornetti con pasta madre (ma anche i pancakes vengono benissimo).
Quella del lievito madre è una moda molto diffusa ultimamente, non solo tra food blogger (una bravissima in proposito è Pat Pan di Pane) ma anche tra pizzerie (a Milano, per esempio, c'è quella di Sorbillo oppure Mamà in zona Sempione), panetterie e locali.
La pasta madre è buona e sana, è la cosa migliore se vi piace l'arte bianca.
Ma richiede tempo e applicazione e ultimamente a me è mancato il primo.
Quindi confesso: sono tornata a panificare con il lievito di birra e, beh, ci metto molto meno e il pane mi viene meglio (tra l'altro, uso anche molta meno farina e non ho l'assillo del dover panificare a ogni costo per non avere troppa pasta madre).
Ecco, l'ho detto.
Ma voi non vi siete ancora stufati? Io non ne posso già più e Masterchef è appena agli inizi. Fortuna che non ho Sky...ma tanto non c'è modo di fuggire all'invasione di piatti e ricette in tv.
Il massiccio uso di chef in ogni pubblicità (avete visto quelle più imbarazzanti?) non aiuta di certo.
E se un tempo c'erano alcuni programmi decisamente gradevoli, anche un classico come Cuochi e Fiamme mi è scaduto con l'arrivo di una nuova giuria.
Ecco, questo è l'elenco dei buoni propositi per l'anno nuovo che non ho intenzione di mantenere.
E i vostri quali sono? Dai che allunghiamo l'elenco e poi lo appendiamo al frigo!