Come abbiano fatto a spendere 3 milioni di dollari per questo film, non riuscirò mai a capirlo. Buried è più che altro un esperimento, ed in parte anche riuscito. Un'ora e mezza con un solo protagonista, dentro una bara, deve essere stata certo una bella sfida per Cortés e Reynolds... ma 3 milioni? Che vi siete comprati casa? Ma torniamo al film, come operazione mi ha ricordato molto i Prigionieri dell'Oceano del maestro Hitchcock, anche se in quel caso c'era più personaggi e quindi più conflitti. Qui c'è una storia abbastanza interessante, e grazie all'ottima regia (in effetti fa qualsiasi inquadratura possibile ed immaginabile) e soprattutto la grandissima interpretazione dell'attore, l'ora e mezza passa tutto sommato abbastanza bene. Le virate narrative che si sono potuti inventare, con un paio di telefonate al limite dell'assurdo (e forse per questo anche le più reali), reggono bene la credibilità della vicenda, anche se si sente la mancanza di una linea politica e di un finale forse è un po' troppo scontato. Pellicola interessante, forse più efficace sul grande schermo del cinema, che sul piccolino di casa.