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Burkina Faso / Le proposte dei mediatori non convincono

Creato il 21 settembre 2015 da Marianna06

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Nessuna svolta ancora nel negoziato per riportare l’ordine democratico in Burkina Faso: non sembra infatti convincere le parti la bozza di mediazione presentata dalla Comunità economica dell’Africa Occidentale (Cedeao), e che prevede di restaurare il presidente Michel Kafando in cambio di un’amnistia.

La proposta è stata accolta con freddezza anche dai rappresentanti della società civile: essa infatti include, tra le altre cose, un rinvio delle elezioni al 22 novembre e la possibilità di candidarsi per i politici vicini all’ex presidente Blaise Compaoré, scartati in seguito ad una legge approvata nei mesi scorsi dal Parlamento ad interim.

Il generale Gilbert Dienderé, a capo del Reggimento della guardia presidenziale (Rsf) che ha preso il potere la scorsa settimana, ha annunciato dal canto suo che non intende dimettersi prima dello svolgimento del voto. Da mesi la società civile chiedeva lo scioglimento di questo corpo militare d’elite, forte di 1300 uomini.

Tra pressioni e marce indietro, comunque, il tentativo di negoziato procede e il capo della mediazione, presidente senegalese Macky Sall, ha annunciato che presenterà la proposta all’Unione Africana.

Un’invito alla saggezza e ad un “dialogo franco e rispettoso dei valori per i quali il popolo burkinabé è insorto” è stato inoltre formulato dalla conferenza episcopale nazionale che ha messo in guardia i dirigenti “dalle ambizioni personali o corporative”.

Il colpo di stato di giovedì scorso, avviene a distanza di giorni dalle elezioni previste l’11 ottobre.

Un voto cruciale per il paese, teatro di un movimento di proteste che ha costretto alle dimissioni il presidente Comaporé dopo 27 anni al potere.

                 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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