Nelle prime ore del pomeriggio, subito dopo mezzogiorno, dovrebbe giungere a Bujumbura Ban Ki -moon, segretario generale delle Nazioni Unite per un dialogo serio con il presidente Pierre Nkurunziza.
Sarà certamente un dialogare complesso in quanto Pierre Nkurunziza dovrebbe dimostrare una disponibilità che finora in lui è stata assente.
E, com'è naturale che sia, a cominciare dalla contestazione che le opposizioni politiche gli muovono per il suo terzo mandato presidenziale, che sta esercitando incostituzionalmente, ignorando il trattato di Arusha, sottoscritto proprio da lui, invece,a suo tempo.
Ci sono poi sul tappeto le provocazioni al vicino Rwanda, che non sono poca cosa, il rifiuto netto all'Unione Africana dell'invio di forze militari a garanzia della pace interna e tutto quanto si vocifera a proposito di sparizioni, violenze e morti.
Per tacere dell'esodo forzoso inoltre di nomi di spicco e di personalità note burundesi, che hanno riparato all'estero, in Europa (Belgio) come anche di gente comune che, abbandonando casa e i poveri averi, ha cercato rifugio in Paesi africani limitrofi come, ad esempio, il Tanzania.
L'ottimismo di certo non muore mai ma l'impresa di convincere un uomo riottoso non sarà cosa facile. Nemmeno per un Ban Ki-moon e le sue arti diplomatiche.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)