Gli scontri a Bujumbura continuano, ogni notte si sentono colpi d’arma da fuoco più o meno intensi.
Così è la situazione nella capitale del Burundi, dove non si placano le tensioni seguite alle proteste contro il terzo mandato del presidente Pierre Nkurunziza.
Ancora ieri, secondo le autorità, tre persone sono morte e una quindicina sono rimaste ferite in diversi episodi verificatisi in città. Il più rilevante è un agguato contro uomini della polizia nel quartiere di Cibitoke.
“Un uomo ha tentato di bloccare la strada attirando l’attenzione degli agenti e quando questi sono arrivati sono state lanciate granate contro di loro”, spiega un testimone attendibile, che dà notizia anche di rappresaglie notturne nello stesso quartiere e a Mutakura.
Il numero delle vittime, continua la fonte, potrebbe essere anche più alto di quello ufficialmente riconosciuto, perché, di norma, dei morti tra le forze dell’ordine non viene data notizia.
Secondo quanto appreso, ci sono “nel distretto di Bujumbura rurale disertori dell’esercito, ancora in divisa, pronti all’azione”. Tra gli stessi militari rimasti fedeli alle autorità, inoltre, c’è malcontento, spiegano le fonti, soprattutto per via del mancato pagamento degli stipendi - ormai da vari mesi - alle truppe impegnate nella missione in Somalia.
Tensioni sarebbero sorte, in particolare, tra il capo di stato maggiore delle forze armate e Nkurunziza. “Le divisioni esistono - concludono le fonti - ma di fronte alla protesta, tutti sono determinati a resistere”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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