Parte oggi, 1 marzo, il censimento degli stranieri presenti in Burundi.
E' volontà delle autorità governative, le quali in merito giustificano tale censimento con l'intento di fornire a tutti gli stranieri presenti sul territorio del Burundi le carte biometriche.
Sono, infatti, gli stranieri che hanno l'obbligo di presentarsi nei locali uffici di polizia per il ritiro della carta.
Secondo le fonti della polizia non ci dovrebbero essere problemi per chi è in regola. Chi non lo è qualche problema certamente lo avrà con le autorità e farebbe bene, per la propria incolumità, a prendere la strada del ritorno.
Ovviamente l'iniziativa parte in considerazione anche della stretta vicinanza frontaliera tra Rwanda e Burundi e degli ultimi sospettosi e incresciosi episodi verificatisi tra i due Paesi della regione dei Grandi Laghi.
Si ricorderanno di sicuro le recenti accuse mosse da Pierre Nkurunziza e dagli uomini del suo governo al Rwanda per i fuoriusciti burundesi che, secondo loro, Paul Kagame avrebbe armato contro il Burundi con intenti ulteriormente destabilizzatori e mire espansionistiche nei confronti del vicino di casa.
E si ricorderà anche , nel contesto internazionale, il silenzio della Francia in merito che, senza dare troppo nell'occhio, conduce da tempo quella che si potrebbe definire una specie di guerra sotterranea, e neanche troppo, nei confronti del Rwanda di Kagame.
Micheluzzi (Ukundimana)