Il Burundi, nella persona del suo presidente Pierre Nkurunziza, continua a dichiarare guerra alle truppe dell'Unione Africa (UA).
Sono giorni ormai che Nkurunziza, eletto per la terza volta alla presidenza del suo Paese incostituzionalmente, va ripetendo che, se arriveranno in Burundi le truppe dell'Unione Africana (Moprobu), qualcosa come 5mila uomini, sarà come se queste attaccassero illegalmente e quindi ogni burundese , di necessità,dovrà combattere per fermarle.
Inoltre, sempre secondo Nkurunziza, l'Unione Africana non può inviare truppe in un Paese senza il consenso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
E questo perché la risoluzione dell'Onu invita a rispettare l'indipendenza e le frontiere del Burundi.
Di rimando il presidente della Commissione dell'Unione Africana,Nkosazana Dalamini Zuma, ha chiesto subito sostegno a Ban Ki moonn per poter effettuare la missione.
La popolazione civile del Burundi e, in particolare, gli oppositori al regime dittatoriale di Pierre Nkunziza, non va dimenticato che stanno vivendo momenti davvero tragici.
Si susseguono, infatti, sparizioni e uccisioni. E, chi può, lascia il Paese ma senza una meta ben precisa,lasciandosi dietro quel poco o nulla che aveva messo insieme nel tempo.
Al momento, tuttavia, non c'è ancora risposta da Ban Ki-moonn. E, sopratutto, la scoperta di fosse comuni con decine e decine di cadaveri accresce l'angoscia della popolazione.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)