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Burundi, Oxfam: “Grave la situazione dei profughi in Tanzania”. Paura per una nuova guerra civile

Creato il 22 maggio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Sono sempre più gravi le condizioni sanitarie dei circa 40.0000 migliaia di profughi che dal Burundi sono scappati in Tanzania, in seguito ai violenti scontri esplosi nelle ultime settimane nel Paese. Lo denuncia Oxfam Italia in un comunicato. Nel paese africano la situazione è molto complessa dopo il tentativo di golpe dello scorso 13 maggio.

(ibtimes.co.uk)

(ibtimes.co.uk)

Sempre più grave la situazione in Burundi. “Uomini, donne, bambini e anziani arrivati attraverso il lago Tanganica, sono costretti a vivere in condizioni di sovraffollamento. Una situazione che non fa che accrescere il rischio di diffusione di malattie ed epidemie tra la popolazione”, denuncia l’associazione umanitaria precisando che sono “già 20 i casi di colera che sono stati confermati solo nei campi profughi di Kagungua e Nyarugusu. Un dato che si somma ai 1.057 casi di dissenteria acuta rilevati dalle Nazioni Unite nei campi profughi di Nyarugusu, dello stadio Lake Tanganyika e di Kagunga, dove i rifugiati restano in attesa di un essere trasportati in imbarcazioni verso le strutture adibite ad accoglierli”.

“C’è urgente bisogno di acqua pulita, materiale medico e servizi igienici adeguati - afferma Silvia Testi, responsabile dell’Ufficio Africa di Oxfam Italia -. Non possiamo permettere che la crisi in Burundi passi sotto silenzio. Gli scontri nel paese stanno continuando: il numero di rifugiati, che sono già oltre 105 mila, potrebbe aumentare nei prossimi giorni, incrementando il rischio di diffusione di malattie”. Al momento Oxfam è al lavoro con il partner locale Twesa per installare postazioni d’acqua corrente nella spiaggia di Kagunga e sta costruendo latrine per ridurre il rischio di diffusione di malattie. L’associazione umanitaria inizierà presto a lavorare anche a Nyagurusu per incrementare la fornitura di acqua corrente e installare latrine d’emergenza per fronte all’aumento dei rifugiati. Circa 22.000 rifugiati sono stati trasportati dal campo di Kagunga a quello di Nyagurusu, dove sono temporaneamente alloggiati in case e scuole nell’attesa che le associazioni umanitarie riescano a costruire strutture adeguate.

I combattimento a Bujumbura del 13 maggio scorso, con il tentato golpe. La tensione in Burundi è scoppiata a fine aprile dopo che Nkurunziza ha annunciato di candidarsi per un terzo mandato, una decisione giudicata anticostituzionale dall’opposizione, ma comunque convalidata dalla commissione elettorale. E così violenti combattimenti sono scoppiati il 13 maggio a Bujumbura tra militari fedeli al presidente Pierre Nkurunziza e golpisti. Dopo 10 anni di pace, segnati dall’arrivo al potere nel 2005 di Nkurunziza, il Burundi rivive in queste ore la paura di una nuova guerra civile, quella che per 12 anni ha visto affrontarsi la maggioranza Hutu contro i Tutsi, le stesse etnie al centro del sanguinoso conflitto che ha devastato il Ruanda.


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