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Business Plan: come riconoscere una crisi aziendale

Da B2corporate @b2corporate
Sai riconoscere i segnali di una crisi aziendale? Questo punto è fondamentale per il management, che traccia la rotta di un’azienda: infatti riconoscere eventuali segnali di crisi aziendale può contribuire in maniera pesante a favorire il processo P.E.R
1)   P = Prevenire la crisi aziendale
2)   E = Evitare la crisi aziendale
3)   R = Risolverla.
Business Plan: come riconoscere una crisi aziendale
Ricorda
Un’azienda deve avere come obiettivo primario quella di muoversi verso logiche basate sulla necessità di generare economicità e valore costante e durevole nel tempo.
Ciò significa che l’azienda deve essere strutturata in modo tale da generare:
-    flussi di revenues in grado di remunerare tutte le risorse produttive.
-    Compensi ai soggetti che hanno investito nell’azienda
-    Attitudini imprenditoriali proiettare a uno sviluppo continuo e presumibilmente stabile.
Il modus operandi di gestire l’azienda secondo logiche durevoli nel tempo, contribuisce a rivedere costantemente il business model e a non vivere sugli allori.
I fattori preliminari di una crisi aziendale
Ma quali sono i segnali a cui bisogna porre attenzione?
Secondo Antonio Ferrandina, autore del libro “Il Business Plan” – Guida strategico operativa" -  Ipsoa, ci sono alcuni sintomi importanti che possono essere presenti durante la fase iniziale di una crisi aziendale:
Business Plan: come riconoscere una crisi aziendale
1)    Difficoltà a mantenere un flusso regolare nei pagamenti dei fornitori e delle altre voci di spesa;
2)    Un costante peggioramento del risultato economico;
3)    Il ricorso alle riserve patrimoniali;
4)    La necessità di integrazione dell’equity;
5)    Un irrigidimento dell’intero meccanismo finanziario aziendale;
6)    Difficoltà ad ottenere finanziamenti da parte delle Banche.
Business Plan: come riconoscere una crisi aziendale
Attenzione agli investimenti eccessivi e perdite di credito
Spesso la crisi può anche avere origine lontana dal risultato economico della gestione caratteristiche:; pensate ad esempio, aggiunge Ferrandina, “ad una situazione di illiquidità originata da eccessivi investimenti o dalla perdita di un credito di entità significativa”.
Queste situazioni si traducono in squilibri economico-finanziari che possono portare a situazioni di burrasca aziendale. Tuttavia se si riesce ad anticipare la conoscenza di questi fenomeni è possibile creare uno stato di allerta per tamponare la crisi e per bloccarla sul nascere.
Quello che non deve fare l’imprenditore
Pertanto, un imprenditore con forte spirito manageriale e cultura sensibile al controllo di gestione non dovrà mai trascurare i segnali di squilibrio economico e /o finanziario; spesso può essere opportuno creare un sistema di monitoraggio. La celebre frase: “Prevenire è meglio che curare” vale anche nel campo del controllo di gestione.
Alcuni suggerimenti
Il suggerimento è quello di costruire un sistema ad hoc per monitorare la situazione andamentale dell’azienda muovendosi nelle dimensioni reddituale, patrimoniale e finanziaria.
Anticipare un problema, strutturando un meccanismo di alert,  può voler dire anche evitare di contattare in fretta e furia un professionista esperto di risanamento aziendale.
Il suggerimento è quello semmai di chiamare il Professionista di controllo di gestione in una fase precedente: in questo modo si ha la possibilità di alzare le barricate difensive, installare un sistema di allarme sui kpi ritenuti strategici e sensibili a certe variazioni economico-finanziarie-patrimoniali.
Il ruolo del business Plan
Lo strumento che può essere di supporto per implementare simili meccanismi di monitoring e reporting è sicuramente quello di dotarsi di un valido business plan al fine di gestire al meglio la fase decisionale, gli scenari futuri e le possibili soluzioni al manifestarsi di determinate criticità aziendali.
Per approfondimenti rimandiamo al libro di Antonio Ferrandina: "Il Business Plan – Guida strategico operativa"
Leggi anche il seguente articolo: Business Plan on line: un modello di riferimento

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