Quando si procede con la redazione di un business plan è fondamentale aver chiaro che la valutazione economica finanziaria e la fattibilità sono due cose nettamente disitnte.
Valutazione economico finanziaria vs Fattibilità
Infatti, procedere con una valutazione economico finanziaria, significa muoversi verso un canale prevalentemente di analisi di convenienza, attraverso misurazioni o comparazioni rispetto a progetti alternativi. Come si può leggere nell’interessantissimo e utile libro di Antonio Ferrandina, dal titolo “Il BUSINESS PLAN. Guida Strategico-Operativa”, “un progetto può essere fattibile, ma non conveniente sotto il profilo economico finanziario o perché scarsamente remunerativo o perché la dimensione dell’investimento è tale da risultare incompatibile con le risorse finanziarie disponibili oppure con la strategia dell’aspirante imprenditore”.
L'analisi del mercato
Ragionando in questa logica occorre prendere in esame un fattore fondamentale come il mercato andando ad analizzare domanda e offerta.
Il mercato va segmentato con demarcazione dell’ASA di riferimento (Area strategica di affari), al fine di individuare con più facilità le potenzialità del comparto, attraverso un’attenta analisi di stima della domanda e del suo trend proiettato su un orizzonte temporale di medio lungo periodo (3-5 anni).
Occorre poi andare a effettuare data mining sulla dimensione del mercato di riferimento. Una simile analisi settoriale deve prendere come riferimento i principali competitor e l’offerta dei prodotti presenti nel mercato stesso.
Il sistema opportunità-vincoli esistente: tecnologia e risorse umane
Un altro punto rilevante da considerare riguarda il “sistema opportunità-vincoli esistente nell’ambito dell’area tecnica mediante l’analisi della variabile tecnologica ed in particolare delle varie alternative presenti nel settore unitamente al tasso di innovazione”. Secondo Antonio Ferrandina, quanto appena descritto richiede un approfondimento, ovvero andare a “studiare il posizionamento di ciascuna alternativa tecnologica rispetto alle tendenze dell’ambiente, nonché il relativo ciclo di vita”.
Relativamente sistema opportunità-vincoli esistenti è poi strategico andare a indagare nell’area area organizzativa con particolare riferimento alle Risorse umane. Questo aspetto non deve coinvolgere le Risorse umane solo dal punto di vista di semplice pianificazione e analisi del fabbisogno per stimare a conto economico il livello di risorse necessarie. Occorre andare oltre e posizionarsi su una dimensione qualitativa e di gap analysis. In altre parole occorre innescare un discorso più qualitativo delle risorse umane e di analisi delle competenze possedute rispetto a quelle necessarie per svolgere una determinata mansione.
Per approfondire queste tematiche vi suggeriamo di leggere il libro di Antonio Ferrandina, ormai giunto alla sua V edizione: “Il BUSINESS PLAN. Guida Strategico-Operativa”.