Tra poco pagheremo troppo cara
questa improvvisa, inattesa primavera,
con TAEG e TAN ed altri impensabili
formule d’interessi, proprie degli usurai.
E il Piave è mezzo vuoto, che sembra
quasi estate, in un tiepidissimo febbraio,
mentre volo veloce in alto sui filari
di viti, coi finestrini aperti spalancati.
E mi sorprende il gheppio, che, fulmineo,
a bordo strada a sua volta disorienta
una sparuta arvicola, incauta nel canneto.
Vi è davvero troppo sole, oggi, ad asciugare
fossi di speranze che a suo tempo già
in altri versi dicevamo false, solamente;
oggi però ineluttabilmente (cioè, forse per
sempre) annegate nel mendace politichese!
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