Avete presente quelle classiche storie tutte italiane di gente che lascia il Belpaese perché in Italia non ci sono opportunità, o perché lo Stato non dà ciò che ha promesso, o perché non sai che fare, a meno che non sei figlio/amico di, non sei nato ricco, non hai il paparino che ti compra l’azienda o ti conserva il suo posto altolocato (sempre perché amico di)?
Ecco, questa è una di quelle storie.
Mentre state leggendo queste righe mi trovo in aeroporto, direzione Londra.
Non mi dilungherò molto sui perché e sui per come, lascio anch’io il Belpaese, nonostante avessi presentato un progettino imprenditoriale valido, nonostante avessi vinto e avessi diritto a fondi statali, e nonostante quei soldi…beh, non siano mai arrivati, quei soldi.
Perché è il Belpaese.
Ed è “bello” anche per questo.
Alcuni mi hanno augurato “Buona Fortuna”, altri mi hanno urlato “Dovecazzovairestaqui!”, altri hanno malignato “Tanto tra un mese ritorni di nuovo qua”.
Io, per il momento, vedo che aria tira fuori di qua.
Anche perchè qua proprio non si può realizzare nulla.
Ed è un peccato.
La cosa che mi dispiace di più è che per i primi tempi parlerò in stile zulù. Con un accento pessimo.
Tanta fatica a imparare bene a parlare italiano senza inflessione, e poi…
Vabbè, ci si aggiorna dall'altra parte della Manica!