E’ stato inseguito per quasi 10 anni, dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. E poi, scovato sulle aspre montagne dell’Afghanistan, lo sceicco del terrore Osama Bin Laden è stato ucciso in pochi minuti insieme alla moglie più giovane all’interno di una struttura da un milione di dollari, in un sobborgo alle porte della capitale del Pakistan.
Quella per eliminare il capo di Al Qaeda è stata un’operazione di “precisione chirurgica”, hanno detto gli americani. Vi hanno partecipato 20 soldati di élite della Marina, i temibili Navy Seals, piombati sull’obiettivo in elicottero. Due velivoli hanno sorvolato la villa-fortezza, e i soldati si sono calati dall’alto. Osama è stato ucciso da un colpo alla testa, e tra le forze americane non ci sono state perdite: solo un elicottero, che aveva avuto problemi, è stato distrutto quando già l’equipaggio era in salvo.
L’operazione è durata in tutto poco più di una quarantina di minuti, ed è stata seguita in tempo reale dal quartier generale della Cia, a Langley, in Virginia, dal direttore Leon Panetta. Gli americani sono arrivati all’edificio-fortezza di tre piani, dopo più di quattro anni di rilevamenti, grazie a soffiate più o meno attendibili. La casa è ad Abbotabad, una città a una cinquantina di chilometri a Nord di Islamabad: una zona relativamente benestante, dove abitano molti membri dell’esercito pakistano in pensione, non lontano da un’importante accademia militare dove si svolgono anche corsi per militari di altri Paesi.
L’edificio, alto circa otto volte quelli circostanti, era protetto da enormi misure di sicurezza: mura di cinta alte tra i 3 metri e mezzo e i 5, con filo spinato in cima. Poche finestre all’esterno, una proprietà valutata circa un milione di dollari ma senza collegamenti internet o telefonici, ha raccontato un funzionario.
La soffiata sulla presenza dello sceicco è arrivata probabilmente ad agosto: Bin Laden aveva lasciato il suo rifugio sulle montagne, nel confine tra l’Afghanistan e il Pakistan, per trasferirsi in una casa. Gli Usa, che da anni erano sulle tracce del capo di Al Qaeda, mesi fa avevano capito che Bin Laden si fidava soprattutto di uno dei suoi messaggeri, il quale probabilmente viveva con lui: a novembre gli agenti hanno scoperto che questo messaggero risiedeva nel complesso residenziale di Abbottabad.
La mancanza di televisione e telefono e il fatto che la spazzatura venisse bruciata quotidianamente all’interno del giardino hanno confermato che quella casa era un bunker. Alla fine di aprile gli americani hanno avuto la certezza che Bin Laden e la sua famiglia vi risiedevano e negli ultimi quindici giorni hanno capito che il terrorista non abbandonava mai il complesso. E Obama ha dato l’ordine di attaccare venerdì 29 aprile, dopo aver visto gil ultimi rapporti dei servizi segreti che confermavano la presenza di Osama.
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