Non saprò mai se e quanto abbia influenzato la bicicletta senza pedali (post). Anche perché, visto il suo poco entusiasmo iniziale, avevamo affiancato anche una classica bicicletta con le ruotine (post). Ultimamente alternava le due bici. Quando uscivamo ne sceglieva una.Domenica mattina siamo andati a fare una passeggiata e la sua scelta è stata per la bicicletta classica. Rispetto all’altra, muoversi è più faticoso. Tra l’altro qualche buchetta sull’asfalto faceva sì che la ruota posteriore rimanesse sospesa, poggiando sulle ruotine laterali, trasformando la bici in una cyclette da casa. Mia figlia pedalava, la ruota girava ma rimaneva ferma.Così le ho detto: “Nel pomeriggio proviamo a togliere le ruotine.”E così è stato. Lei ha preso questa novità con entusiasmo visto che, guardando gli altri bambini, nella sua mente aveva creato il binomio “assenza delle ruotine”- “essere grandi”.
Dopo qualche suggerimento su come partire e come fermarsi è andata. Ha iniziato a pedalare un po’ tremolante ma senza fermarsi. Io l’ho guardata con stupore quasi senza credere ai miei occhi. Con lo stesso stupire di quando vidi la scena del film E.T. quando il protagonista che sta scappando in bicicletta si stacca dal terreno e inizia a volare.
Poi ci siamo spostati nella strada senza sfondo davanti a casa per avere spazio in lungo e largo. A parte essere intervenuto un paio di volte per evitare lo scontro con auto in sosta e per scongiurare cadute rovinose, in pochi minuti le ruotine erano ormai archiviate come se non ci fossero mai state.Se penso alla mia infanzia, anche se con più anni rispetto a quelli di mia figlia, la bicicletta ha voluto dire indipendenza e libertà. Andare in bicicletta significava avere la possibilità di muoversi in un raggio di azione molto più ampio. Mi ha dato l'opportunità di esplorare, da solo e con gli amici. Era anche una delle prime occasioni per fare un po’ di movimento.Un’altra tappa di mia figlia nel suo percorso di autonomia.