Finalmente in questi giorni pasquali sono riuscita a vedere Byzantium, l’ultimo film del regista Neil Jordan, da lui diretto nel 2012 e tratto da un’opera teatrale di Moira Buffini.
Trama: la giovane Eleanor e la sua tutrice Clara, due donne misteriose che vivono di espedienti, cercano rifugio in una piccola cittadina di mare dove cominciano ad accadere strani incidenti…
Quando c’è da girare un film sui vampiri “e chi chiamerai?” La risposta, per quel che mi riguarda, è Neil Jordan che, a distanza di quasi vent’anni, dopo Intervista col vampiro ci regala un altro sguardo interessante, particolare e poetico su una coppia di vampire e su tutto l’intricato mondo di regole, codici e misteri che circonda la mitica figura del succhiasangue. Camminando elegantemente sul pericoloso filo del rasoio twilightiano incarnato da un’impossibile storia d’amore adolescenziale, il regista irlandese dimostra di non essere uno sprovveduto e confeziona un racconto dove il passato e il presente si mescolano con grazia, dove la solitudine si sfoga nella necessità di liberarsi di uno scomodo e doloroso segreto affidando le parole all’inchiostro, alla carta e al vento, dove le rigide regole gerarchiche si traducono in un orribile sistema che premia l’aristocratico spietato e condanna a morte chi già è stato costretto ad intraprendere una strada considerata, molto ipocritamente, disdicevole e per questo viene considerato indegno di ricevere un dono prezioso come la vita eterna. Le due protagoniste Eleanor e Clara, all'inizio, sembrano i "soliti" personaggi tipici di questo genere di film: l'una è calma, solitaria, intelligente e riflessiva mentre l'altra è scapestrata, incontrollabile e violenta. In realtà, man mano che Byzantium prosegue, le due donne acquistano una personalità sempre più profonda e complessa, ogni loro azione nel presente trova la sua ragion d'essere nel passato e viene annullato il confine tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tra crudeltà e pietà. Lo spettatore riesce così ad arrivare a sentirsi coinvolto, non solo dalle due protagoniste ma anche dal microcosmo di personaggi che le circonda, a partire dal patetico Noel fino ad arrivare ai vecchietti che considerano Eleanor un angelo della morte.
Il vampirismo o, meglio, la natura di soucriants di Eleanor e Clara è fondamentale per la trama, tuttavia Byzantium non è una di quelle pellicole dove il sangue scorre a fiumi o il vampiro è dotato di chissà quali poteri che lo rendono superiore alla razza umana. Non è neppure uno di quei film dove viene enfatizzato l'aspetto doloroso e patetico dell'essere vampiro; Eleanor e Clara soffrono eppure, a modo loro, entrambe cercano di accettare la loro natura e di imparare a "guardare al futuro", incanalando il loro potere e la loro inevitabile eternità cercando di trovare uno scopo che impedisca a entrambe di sprecare il dono ricevuto al prezzo dell'anima. Per una volta il vampirismo viene mostrato come speranza, come fuga dalla malattia, come mezzo per trovare un possibile riscatto da una vita troppo spesso ingiusta. La voce pacata e gli occhi chiari di Saoirse Ronan ci catturano e ci incantano fin dal primo fotogramma, la sua storia raccontata a spizzichi e bocconi inevitabilmente ci coinvolge perché tutti i dettagli della vicenda non vengono rivelati che alla fine, senza fretta, come se ci trovassimo davanti un vecchio romanzo gotico più che un film. E in effetti Byzantium, col suo sapore "antiquato", un po' romanzo gotico lo è: Neil Jordan indugia sulle divise di capitani privi di morale, su postriboli affollati, su luoghi bui dove innocenti fanciulle vengono private della purezza e gettate nel fango o peggio, su misteriose isole dove la vita e la morte si uniscono fino a far sgorgare delle impressionanti cascate di sangue e dove uccelli neri come la pece sono gli unici guardiani e testimoni di un segreto da rivelare attraverso studi, confraternite e mappe. Dopo tante delusioni legate ad un sottogenere horror che adoro è bello vedere che Neil Jordan e Byzantium non mi hanno lasciata con l'amaro in bocca, anzi. Consiglio questa piccola perla a tutti quelli che vogliono ritrovare la fiducia in quei poveri vampiri troppo spesso bistrattati.
Del regista Neil Jordan ho già parlato qui. Saoirse Ronan (Eleanor), Gemma Arterton (Clara) e Johnny Lee Miller (Ruthven) li trovate invece ai rispettivi link.
Caleb Landry Jones interpreta Frank. Americano, ha partecipato a film come Non è un paese per vecchi, L'ultimo esorcismo, X-Men: L'inizio e Antiviral. Ha 26 anni e due film in uscita.
Se vi siete chiesti dove avete già visto Warren Brown, che interpreta Gareth, sappiate che aveva già partecipato all'ormai storica miniserie zombie Dead Set. Se vi siete invece chiesti qual è il film di vampiri che Eleanor sta guardando in TV sappiate che si tratta di Dracula principe delle tenebre. Se, infine, Byzantium vi fosse piaciuto recuperate il già citato Intervista col vampiro. ENJOY!
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