Magazine Cultura

C come coppia – c come crisi

Creato il 23 maggio 2014 da Eugenio Scarabelli

Che dire…da dove cominciare…o dove finire?!
Non lo so, ho solo avuto bisogno di scriverti (…)….avrei voluto chiamarti, ma la mail rimane meno rompi e meno invadente…..
Ho la testa che mi scoppia, e anche il cuore….vorrei gridare, piangere e tornare indietro o fare un salto in avanti…..come sempre il qui e ora mi sfugge……
Ieri hai visto come siamo e come stiamo…sfibrati, stanchi e reciprocamente sordi….
Io troppo proiettata in avanti, lui per niente……questa sua mancanza di prospettiva mi ha lacerata, e questa insieme alla sua rigidità mi hanno fatto sentire sola nella strada della vita: e a una che cammina da sola e con passo svelto… è tutto un dire!
Non so quando siamo arrivati a non vederci, a non ascoltarci e capirci….so solo che- anche ieri sera- la sua posizione è irremovibile…separazione!
Per il meglio dei figli dice di una separazione in casa, ma sinceramente se, e ribadisco se (forse per alcuni aspetti si) ma per me, noi sicuramente no (forse per lui, che dovrebbe tornare dai suoi!)….
Insomma…..lui vuole una separazione, ma a scegliere che tipo di separazione sta a me…mi sembra un’altra (l’ennesima) non presa di responsabilità……e io, la cattiva, l’egoista,  la stronza di turno….il copione si ripete!!!!!
Credimi quando ti dico che non è una questione materiale (ti dico solo che abbiamo un conto corrente che gestisce lui…non so neanche come entrarci!)… è stata una questione di supporto, protezione, tutela…….assenti!
Certo, a pensare adesso che rimanevo male, mi incazzavo per il mio rientro a cena e dover provvedere al pasto, alla spesa, all’organizzazione dei figli…. mi sembrano grandi sciocchezze……ma è stata quella rabbia, la delusione di dover fare e ritrovarmi sempre da sola che mi ha irrigidito e allontanato da lui…. Eppure, siamo stati molto innamorati….gli occhi brillavano ad entrambi….che amarezza! Ho paura del da farsi……come gestire i figli…sono degli angeli vivaci e intelligenti, ed io che gli ho dato la vita, che li amo immensamente… sono stata causa di ciò che tutti, forse, ancora ignoriamo…… Scusa, grazie

Le parole di Maria (il nome è di fantasia n.d.r.) non hanno bisogno di spiegazione. Sono i pensieri che prendono forma nel cuore di una donna lacerata, profondamente immersa nella sua crisi matrimoniale.

Diverse persone arrivano da me in condizioni simili a questa e la parte più sorprendente per loro, è confrontarsi con l’idea che il momento di Crisi che la loro coppia sta affrontando, possa essere una fase addirittura normale nel ciclo di vita della loro coppia. La stanchezza e la sordità di cui parla questa giovane donna, sono le condizioni che giungono a pervadere completamente i sensi dei coniugi in crisi, offuscando quasi del tutto i loro pensieri. Ostacolando percezioni diverse da quelle tipiche di questo momento di acuta sofferenza.

Il più delle volte si resta ancorati all’idea che, come dice Maria, gli occhi possano continuare a brillare tutta la vita per il compagno o la compagna che abbiamo scelto: ma non può mai essere così. Dall’innamoramento, fase irrazionale ed emotiva del primo periodo di vita a due, si passa all’Amore che invece raccoglie in sé una serie di tratti molto più concreti e reali e può essere, proprio per ciò, duraturo e resistente alle difficoltà terrene.

L’Amore è legato alla quotidianità, profondamente in contatto con il presente e quindi, proprio perché vive in un cosmo complesso e zeppo di elementi inutili rispetto ai suoi bisogni (difficoltà economiche, progetti individuali, arrivo di figli, ecc. ecc.) l’Amore spesso vacilla. E’ così che iniziamo a chiederci se davvero abbiamo fatto la scelta giusta. Iniziamo a domandarci sul serio, se l’altro sia veramente adatto a noi o no; se noi siamo davvero per lui o piuttosto non sia stato tutto un errore.

Mentre il nostro contesto socio culturale resta immobile e fin troppo indifferente verso ogni forma di crisi della coppia contemporanea, e dopo il boom delle convivenze arriva persino a prevedere forme giuridiche che vorrebbero abbreviare l’agonia  dei coniugi quando essa si manifesta (è di poche settimane fa la riduzione del tempo necessario per il divorzio n.d.r.), in tale apparente tolleranza, la sofferenza degli individui coinvolti nella Crisi non viene considerata. Mi verrebbe da dire anzi che non viene tutelata e non si viene mai educati a vivere e a con-vivere insieme alla fase di Crisi della Coppia.

Eppure sarebbe da chiedersi che valore ha la scelta di un altro da noi (estraneo e diverso) che sta alla base della realtà di coppia? Che valore può avere nella vita di un individuo, nella sua storia, nelle sue progettualità e in tutto ciò che compone l’esistenza di una persona, scegliere qualcuno e spendersi per costruire insieme una nuova realtà (famiglia) che prima non esisteva? Credo che la risposta possa essere: enorme! Penso realmente si tratti dell’aspetto più influente nella vita di una persona, insieme alle relazioni respirate sin dalla nascita nella propria famiglia o nel proprio ambiente d’origine.

Ecco allora che cambiare prospettiva riguardo al momenti di Crisi nella Coppia, può significare stravolgere in positivo le scelte e le azioni che si vanno a compiere. Se guardiamo alla Crisi come ad un evento normativo, ossia statisticamente inserito con grande probabilità nella vita a due, possiamo affrontare anche questa realtà della coppia in modo differente. Dalla prospettiva della normalità la Crisi può essere osservata, considerata, presa in esame e persino trattata e curata! Essa non viene soltanto evacuata, minimizzata ed evitata ad ogni costo (persino a costo della separazione). Al contrario invece se la Crisi resta solo  quella fase in cui gli occhi non brillano più e pertanto possiamo dedurre che non ci amiamo più e basta…. allora la crisi è la fine dell’unione. E lo diventa sempre più facilmente nel nostro panorama sociale e culturale.

Ogni relazione di coppia può andare e va in crisi, così come ogni sodalizio, organizzazione e unione di ogni tipo affrontano questo passaggio nel proprio ciclo evolutivo. Crisi vuole dire scelta, riflessione, crescita, maturazione. Essere in Crisi significa osservare nuove opportunità e cercare strategie per il cambiamento: non buttare tutto all’aria o rinunciare!

Essere in Crisi nella propria Coppia e vivere in una Coppia in Crisi, offre allora l’opportunità di crescere e di trovare nuovi equilibri. La Crisi in Coppia insegna a guardare il partner con occhi diversi e per caratteristiche diverse da quelle che ci hanno attratto inizialmente perché, anche se diverso dalle nostre aspettative della prima ora, lui o lei resta “la” persona per noi: unica!

Tutto questo però la Crisi può farlo solo ad una condizione: che entrambi nella coppia restino intenzionati ad accoglierla ed a farsi carico della sofferenza che essa provoca. La Crisi può operare il cambiamento in noi e nella coppia, soltanto se i due membri restano orientati ad affrontarla: nella loro diversità ma entrambi orientati a lavorare sulla Crisi.

Che pena dunque e che sofferenza per le parole di Maria e la determinazione di suo marito Giuseppe: separazione; una parola che suona e vibra spropositata nello spazio di comunione a due. Una sconfitta per la coppia e l’impegno speso fin qui oltre a un mancato riconoscimento della reciproca sofferenza.

Che dispiacere per questo prevalere della stanchezza sulla determinazione a trovare una nuova pace, in una fase in cui non si ha ancora la certezza che sia veramente finita.

 


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog