Tenerle la mano sul crapino, che sta tutto nel palmo, mentre l'altra mano le regge a coppa il sederino, è sensazione piacevole.Stare seduti sul divano, guardandola dormire rannicchiata sul petto, con le guanciotte turgide e il faccino rilassato, è sensazione piacevole.
Alzarsi appena si sveglia, che vuole stare in movimento sennò piange, e portarla in giro per il salotto con lei che storce lo sguardo e si ferma a fissare incantata qualsiasi fonte di luce, è sensazione piacevole.Farle tanti discorsi sussurrati, mentre ti fissa perplessa e tenta di rispondere con le migliori lallazioni possibili, e ancor di più con smorfie e mettendo le labbra a sorriso, è sensazione piacevole.Vederla sbadigliare di uno sbadiglio infinito che racchiude tutta la stanchezza del mondo, con la sua boccuccia dalle labbra minuscole che si trasforma nell'apertura di fauci degna di un ippopotamo, è sensazione piacevole.Mettere la mano aperta a gradino sotto i suoi piedini nelle pepette, e sentire che punta le piante dei piedi e si spinge per inerpicarsi sopra la spalla (e che forza in quelle gambette!) a scoprire se stessa nello specchio del muro, è sensazione piacevole.Sentire, mentre spinge diventando rosea in volto dallo sforzo, con la mano appoggiata al culetto che non solo ha fatto aria ma ha pure sparato la bomba, è sensazione piacevole.
Ma darle un bacio sulla guanciotta, pungerla inevitabilmente col pizzo, e guardarla mentre fissa per qualche secondo il vuoto, andando a scartabellare dalle prime pagine dell'archivio delle informazioni dei neurorecettori, giusto il tempo di soppesare come sia da interpretare la sensazione afferente "questo qua ha un bacio che punge", per poi vederla arrivare all'immancabile conclusione: pizzo=punge=bua=piango, è una sensazione molto più che piacevole. Mi regala una goduria perversa vederla dimenarsi incazzata e buffa.
Il clown Nefelaki in un momento di spensieratezza,
temporaneamente sottratto alla minaccia del pizzo.
Io interpreto la parte dello zio cane.
Anche per evitare che qualcuna o qualcuno si chiami comodamente fuori erigendosi a censore degli atti di molestia, comunico che tutti i baci da recapitare, sono stati individualmente, dolorosamente schioccati. Che ognuno si assuma le proprie responsabilità affettive; io mi sono preso le mie.
K. de Sade