Titolo: C'è ma non si
Autore: Ali Smith
Editore: Feltrinelli
Anno: 2011
L’ultimo lavoro di Ali Smith non è un libro per tutti, perché combina una trama paradossale con uno stile alquanto bizzarro e frammentato. Il lettore che ami l’ordine, la linearità, la purezza del linguaggio, probabilmente resterà perplesso di fronte a questa girandola di eventi, fatta di ambiguità e salti temporali.
D’altronde, che si tratti di un testo non convenzionale lo si capisce sin dal titolo, una frase spezzata, quel C’è ma non si che ti invita a mettere subito in moto la fantasia.
La sensazione che si prova è di confusione, ti senti sospeso a mezz’aria in uno spazio indefinito, che si espande progressivamente in un gioco di parole e di rimandi.
Il protagonista, Miles Garth, è un misterioso assente e possiamo conoscerlo solo attraverso i ricordi e i racconti delle varie voci fuori campo.
Invitato da un ragazzo, appena conosciuto, a una cena a casa di amici, prima del dolce Miles si rintana nella stanza degli ospiti, al piano di sopra, e non vuole più uscire. Allora Genevieve, la padrona di casa, prova a rintracciare amici, parenti e conoscenti dello strano ospite, nel tentativo disperato di liberarsene una volta per tutte.
Indubbiamente la trama è coraggiosa e originale e, cosa davvero lodevole, riesce a incuriosire sino alla fine. Per apprezzare questo libro devi andare oltre, guardare al di là. La Smith si serve di una situazione assurda per riflettere le assurdità della società, e anche della vita, spingendoti a cercare un senso solo per concludere che un senso non c’è.
Convincente? Sì, però.
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