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Mentre negli Stati Uniti ancora si festeggia per la rielezione di Obama ieri in Grecia a Piazza Syntagma c’è stata di nuovo la “guerriglia”: infatti in Grecia si stava per approvare il nuovo pacchetto di austerity e in piazza e nelle strade indignati e dissidenti hanno mostrato tutta la loro rabbia e il loro malcontento per riforme impopolari che non vogliono.
Inoltre i mercati “sembrano non aver gradito” la rielezione di Obama: i mercati ieri sia in Europa che in America si sono “mostrati” con segni abbastanza negativi. A complicare la situazione sono le agenzie di rating che già incalzano il rieletto presidente americano minacciando di togliere agli Stati Uniti la tripla A. Perciò mercati e agenzie di rating sono arrivate a “guastare la festa”.
Molti in Europa hanno accolto con favore la rielezione di Obama “festeggiando” l’avvenimento.
Ci sono però anche molte persone che sono convinte che in un momento come questo c’è forse poco da festeggiare con la disoccupazione che cresce sempre e i consumi che diminuiscono ancora.
La crisi economica infatti sembra possa durare ancora a lungo e la ripresa sembra ancora molto lontana. Le agenzie di rating hanno già “suonato il campanello d’allarme” per Obama per “ammonirlo” del “brutto momento che imperversa” e che il rieletto presidente dovrà affrontare.
Insomma c’è poco da festeggiare se pensiamo anche al fatto che finanza e mercati, Wall Street per intenderci, non siano state “colpite” più di tanto durante “i primi 4 anni” di Obama e per questo generando anche “l’indignazione” del movimento OccupyWallStreet di un anno fa come tutti sappiamo. Obama o non Obama i mercati e la finanza statunitensi continuano ad avere un potere “infinito” e mentre in Europa la tassa sulle transazioni finanziarie “sembra essere cosa fatta” negli USA “non se ne parla nemmeno”. Obama o non Obama il potere degli oligopoli è sempre lì intatto, il potere delle multinazionali e delle corporazioni, il potere di un neoliberismo capitalista che continua a “regnare imperterrito”.