Ieri abbiamo parlato (e non è la prima volta che succede nè sarà l'ultima) di Curvy, abiti e di supposte "linee moda dedicate".C'è una cosa nei vostri commenti che mi ha colpita profondamente: molte di voi si sono dette più o meno in sovrappeso. Solo che quando poi ho letto le vostre misure.....ecco, avevo una faccia così:
Per citare tutti i miei numeri: io sono alta 159 cm (sì, non arrivo nemmeno ai canonici 160) e il peso di stamattina è di 62,3 kg. Sono lontana da una forma ideale, e il mio fiatone a fine scale me lo dice chiaramente. E infatti sto cercando di mangiare meglio, seguendo la dieta che mi ha dato la mia nutrizionista (Santa Subito Anita: è riuscita a stupirmi con una dieta nella quale mangio molto di più di quanto facessi prima E perdo peso. Cioè. Adoro.).Santa Subito Anita, inoltre, mi ha detto che non c'è verso che io dimagrisca oltre senza fare esercizio fisico. Quello o la fame nera.
E io sono una pigra mondiale. Così pigra che in una gara di pigrizia arriverei ultima. Anzi, non farei nemmeno in tempo a iscrivermi per pigrizia...
Ma pure, sto cercando di trovare il tempo per fare esercizio.
Tutto questo per dirvi che non sono una di quelle fortunate che hanno un organismo che brucia tutto. E nemmeno una di quelle che non se ne importa niente. Macché.
Conosco la via crucis del doversi provare mille jeans per trovarne uno che mi stia, conosco la ricerca di un reggiseno fatto per sostenere seni veri e la mortificazione del dover prendere una taglia in più di quanto credessi vestire, ammesso che la producano. E la successiva irritazione con me stessa, perchè non dovrei farmi mortificare da cose così.
Conosco la sensazione di rifugio sicuro che un maglione attorno alla vita sa darti. Capita anche a me di vedere abiti che trovo deliziosi, ma che mi farebbero sembrare una mortadella vestita a festa. Ho rimandato anch'io l'acquisto di abiti nuovi sperando di rientrare in quelli che avevo già per poi arrendermi e comprarne di nuovi e di una taglia in più.
E imparare amare il mio braccio, che a un certo punto è diventato tremulo, non è stato facile. E nemmeno i miei fianchi super mediterranei sono facili da voler bene. A volte mi stanno antipatici a morte. Certi giorni invece li riconosco felice: lì c’è la torta che ho mangiato con Mister Hermoso, lì quel pomeriggio di serie tv e pop corn.
Però, se mi chiedete se mi sento davvero tanto in sovrappeso, io vi dico di no. Sì, ho qualche chilo in più. E vabbè, lo sto perdendo. E che sarà mai. Sul serio. Anche se resto così. Finchè le analisi sono buone ( e lo sono)…
E poi ho letto di voi che, con numeri simili ai miei, dite di sentirvi a disagio, di non andare al mare etc etc.
Io non vi ho viste, non vi conosco e so perfettamente che i numeri da soli non bastano. Dicono molto, ma non bastano. Non metto in dubbio la bontà delle vostre percezioni né delle vostre scelte. Né sono in grado di salire su nessun pulpito (ecco perché la premessa lunghissima).
Ma c’è qualcosa di profondamente distorto e malato in un mondo che permette a donne in salute e allegre e simpatiche e piene di passioni e interessi come siete voi (perché questo sì che lo so di voi. So che siete così. E pure meglio) di sentirsi a disagio con la loro taglia, quale che sia.
C’è qualcosa di tremendamente sbagliato nel decidere di mettersi a dieta per poter trovare abiti che ci vadano (e lo sto facendo io per prima). Non siamo noi a doverci modellare su di loro. Sono loro a doversi modellare su di noi.
Quando abbiamo deciso di non godere di una giornata di mare per un bozzo di cellulite? Quando abbiamo lasciato che la 42/40 diventasse il nostro burka?
Non ho soluzioni, purtroppo. Non è che da domani smetterò la dieta. Non è che da oggi mi sarà più facile amare il mio braccio tremulo e il mio inizio di doppio mento.
Volevo solo dirvi che io vi so bellissime. E non ho bisogno di numeri a confermarmelo.