Sicuramente mi avranno preso per matta all’uscita della metropolitana, mentre ero intenta a scattare la fotografia di questo manifesto pubblicitario, ma credo ne valesse la pena.
Di pubblicità sessiste ne abbiamo già incontrate (le crociere TTT lines, la brava Giovanna…) ma sessiste e sceme come questa mai. Forse fa il paio con quella in cui Maria Teresa Ruta pubblicizzava una marca di palatine fritte con lo slogan “la patatina attira”. Questa che ho visto ieri ha secondo me anche l’aggravante della stupidità: lo slogan è costruito ad hoc per attirare i maschi. Peccato però che pubblicizza un prodotto indirizzato alle donne. Non vorrei essere presa io per maschilista, ma non credo che le patate sbucciate, a spicchi, a dadini, al fiammifero siano prodotti che acquisterebbe la stragrande maggioranza dei maschi. Sicuramente ci sarà pure qualche uomo che ama cucinare (o è costretto a farlo) pur non avendone il tempo; ma come donna (che ama cucinare) vi assicuro che non mi colpisce proprio uno slogan che mi chiede se ho tempo per la patata.
Diverso sarebbe se un’azienda di ortaggi mi chiedesse se ho tempo per la fava, e mi vendesse fave già sbucciate con tocchi di pecorino, pronti per la scampagnata fuori porta del primo maggio. O se una ditta di sottaceti mi chiedesse se mi manca il cetriolo per fare una bella insalatona di riso. Insomma, cari pubblicitari adorati creativi copywriter (sicuramente uomini): prima di mandare in giro cagate del genere affidatevi al sapiente consiglio che può darvi vostra moglie, vostra sorella, e perfino vostra suocera. Vedrete che alla fine vi meriterete anche un aumento di stipendio!