C'È SEMPRE UNA PRIMA VOLTAEcco ci siamo, Ettore ha cominc...

C'È SEMPRE UNA PRIMA VOLTA
Ecco ci siamo, Ettore ha cominciato a parlare.
Non dico le paroline, proprio i discorsi.
Racconti lunghi e articolati di cui si capisce un terzo,
ma a cui non manca nulla:
intonazioni che fanno intuire una certa complessità del messaggio,
pause ad effetto,
mimica gestita con maestria, da vero italian boy.
E con l'esordio dell'eloquio è entrata in famiglia la sua nuova amica.
Si chiama Emma e le succede di tutto.
Il più delle volte cade nel fuoco e tocca a Ettore andare a recuperarla,
anche se poi cade nel fuoco anche lui.
Spesso arrivano i dottori che le somministrano una quantità di punture (a mo' di pugni, per la verità) che neanche al corso di infermieri.
Capita anche che compaia un vigile che le dà la multa e allora lei è triste.
E quando Emma è triste lei vuole Ettore.
E bisogna andarla a prendere, ma ancora non abbiamo capito dove abita perché a domanda precisa il ragazzo risponde in modo piuttosto evasivo.
Una volta è anche morta, ma poi i bimbi al nido hanno cantanto tutti insieme una canzone e ci è parso di capire che il problema sia stato risolto così.
Emma è talmente presente nella vita di Ettore che spesso le devo parlare pure io con lo sguardo serio e convinto, anche se fisso su un vuoto a un metro da terra.
È che con gli altri due figli non mi era capitato.
Nessun amico immaginario, nessun "mariotereso" per intenderci.
Quindi sono un po' impreparata, ecco.
Però mi dicono che il ragazzo va assecondato.
E io lo assecondo, ci mancherebbe.
Poi trovo carino che il suo amico immaginario sia una bambina.
Prendo la cosa come se fosse un po' anche un regalo per me.
Ché io una bambina l'avrei avuta volentieri.
Non è arrivata, ma almeno ora in casa, da qualche parte, c'è la piccola Emma.
Se solo non si facesse sempre così tanto male...
Grazie a Lorenzo, perché canta anche se è stonato e lui se ne frega e fa solo bene :)