C'è un Giudice (ma non) a Berlino.

Creato il 09 aprile 2013 da Mauro @2tredici
Nei giorni scorsi la Corte Costituzionale del Portogallo ha dichiarato illegittime alcune delle misure adottate dal Governo per soddisfare l'ormai evidentemente folle, insana, fallimentare e distruttiva politica economica di austerity imposta dall'Unione Europea a guida tedesca.Là dove il Parlamento non era riuscito ad arrivare, forse intimidito dai ricatti provenienti da Bruxelles e da Francoforte, è intervenuta la Corte, bocciando quattro dei nove provvedimenti contenuti nella Legge Finanziaria del Portogallo: il taglio della quattordicesima mensilità per i dipendenti pubblici; la riduzione degli importi delle pensioni nel pubblico impiego; il taglio dei sussidi di disoccupazione, la stretta sui congedi per malattia.Disparità di trattamento, iniquità nella distribuzione del carico fiscale, violazione dei livelli minimi di sussistenza: questi i vizi rilevati dai Giudici portoghesi.Naturalmente l'Unione Europea ha subito mostrato di infischiarsene della pronuncia della Corte Costituzionale di Lisbona ed ha immediatamente ordinato al Governo portoghese di individuare altre misure in grado di compensare i tagli alla spesa bocciati.Una volta di più, dunque, è dimostrata l''incapacità della U.E. (e degli altri due membri della cosiddetta "troika": Fondo Monetario Internazionale e Banca Europea) di prendere atto dell'insostenibilità, ormai anche giuridica, della politica economica di austerity  fine a se stessa, oltre che delle sua inutilità.La testardaggine della U.E., sorda anche ai severi rilievi formulati da autorevoli economisti (che esortano ad adottare politiche economiche espansive e non recessive, con immissione di denaro sul mercato e con incremento della spesa pubblica per investimenti) rischia di diventare un problema molto serio per l'Europa.Sembra che a Bruxelles non si rendano conto del malcontento, del livore, dell'astio che sta montando in molti Paesi dell'Unione nei confronti delle istituzioni europee e dei Governi nazionali che accettano supinamente i loro diktat.Adesso non soltanto le piazze e le urne ma anche i silenziosi Palazzi del Potere (vedi la Corte Costituzionale portoghese) mostrano di essere insofferenti nei confronti della politica economica dell'Unione.A voler essere pessimisti, verrebbe da dire che ci stiamo avviando verso un corto-circuito politico-istituzionale inserito in un contesto sociale dove povertà e rancore alimentano la violenza di piazza.E a farne le spese, vittima sacrificale sull'altare del rigore economico fine a se stesso, sarebbe proprio l'idea di Europa Unita, ormai irrimediabilmente compromessa agli occhi dell'opinione pubblica continentale.Che tristezza......

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