C’è un termine che descrive perfettamente la personalità del nostro Presidente del Consiglio, Matteo Renzi: mistificatore.
Il mistificatore, infatti, non è semplicemente un bugiardo, bensì, riportiamo direttamente dalla Treccani, “colui che altera la realtà dei fatti”. Per Renzi mistificare non è solo una necessità imposta dal ruolo, ma una vocazione.
E probabilmente è stato scelto dalla elite che governa l’Europa, proprio per questa sua innata caratteristica, non è un caso, infatti, che egli, ventenne, nel teatrino parrocchiale, in una recita che parodiava il Maurizio Costanzo Show, interpretasse proprio il ruolo di Silvio Berlusconi.
E’ poi chiaramente riscontrabile, nei comportamenti dell’attuale Premier, l’imprinting “scoutistico”, cioè quella formazione che proclama dettami “pacifisti”, ma la cui organizzazione è prettamente di stampo “militaresco”, una struttura nella quale “il capo” ha un potere assoluto e la gerarchia è stilata in base alla capacità di ciascuno di imporsi nei confronti degli altri, anzi, più precisamente, di imporsi “a scapito degli altri”.
Il celeberrimo “Enrico, stai sereno” ne è l’esempio più emblematico.
Egli, ormai da tempo, avrà visto scendere in picchiata il consenso alla propria persona ed al partito del quale è segretario, motivo? Sembra facile ritenere che la causa principale di questa disaffezione, da parte degli italiani, soffocati in questi ultimi anni da una imposizione tributaria intollerabile, sia l’identificazione del PD come “partito delle tasse”.
Sia ben chiaro, un appellativo del tutto meritato visto l’aumento costante della pressione fiscale riscontrata ogniqualvolta la sinistra ha governato, ed allora, per Renzi, togliere al suo partito quella nomea è diventata una priorità, anzi, una necessità, e si è proceduto quindi con il lancio della campagna mediatica: “tagliamo le tasse”.
Naturalmente una bufala, un’operazione fittizia, perché le tasse non verranno tagliate nemmeno di un euro, al massimo, come sempre è stato fatto, verranno cambiati i nomi alle imposte, oppure saranno rimodulate eliminandone alcune ed aumentando le aliquote di altre, insomma, graveranno ancor di più sulla fascia produttiva della popolazione esentando i soliti parassiti.
Ma il tam tam mediatico è incessante, “l’anno prossimo taglieremo queste tasse, quello successivo quest’altre e tra tre anni … naturalmente se ci voterete …”, non oso immaginare quali promesse di riduzione fiscale verranno fatte nell’anno delle elezioni.
Guardate poi quale subdolo metodo di comunicazione viene usato, dato che quest’anno si pagano tutte le tasse, fino all’ultimo centesimo e la cancellazione ASSOLUTAMENTE PARZIALE di alcune imposte avverrà soltanto il prossimo anno, quindi una cosa futura, una promessa, allora Renzi sposta la data al presente dicendo: “il prossimo 16 dicembre dite addio all’Imu”.
Cioè il prossimo 16 dicembre non sarebbe più una data nefasta poiché siete costretti a pagare le odiose Imu e Tasi, bensì una ricorrenza da festeggiare in quanto è l’ultima volta che lo farete, diventando la data del “taglio delle tasse”.
Macché ultima volta!!!
Perché Renzi non sottolinea mai che, eventualmente, non viene abolita nemmeno l’Imu sulla prima casa, perché ci sono tantissimi italiani che per questa legge idiota saranno costretti a pagare anche nei prossimi anni, ed in maniera salatissima, con l’applicazione delle aliquote di una seconda casa, nonostante posseggano solo un immobile?
Ed anche coloro che hanno una seconda casa, perché debbono essere costretti a dissanguarsi pagando un’Imu con aliquote da strozzinaggio? Quale malefatte debbano loro esser attribuite per dover pagare imposte tanto onerose? Forse perché hanno scelto di investire nel mattone i risparmi di una vita? Ma scusate tanto, il risparmio, da comportamento virtuoso è diventato un reato punibile con una pressione fiscale da regime dittatoriale?
Ribadisco però che nonostante i proclami di Renzi non ci sarà alcuna riduzione fiscale, qualora verranno tolte delle imposte se ne introdurranno altre, oppure verranno innalzate le aliquote a quelle esistenti.
Ed ancora, le famose clausole di salvaguardia, quest’anno si pensa di “disinnescarle”, per la gran parte, aumentando il debito. Quindi? Qualora l’Europa ce lo consentisse, dove sta il beneficio per gli italiani? Non si trovano nell’immediato un’ulteriore spesa, ma si vedono aumentare il debito che grava sulle loro spalle e su quelle dei propri figli. Bella trovata!
E’ come se si andasse dal fruttivendolo, col quale abbiamo già un debito, e che l’ultima volta ci ha dato qualcosa da mangiare solo perché in pegno gli abbiamo lasciato il nostro orologio (le clausole di salvaguardia) ed ora, per darci ancora qualcosa, pretende la collanina di nostra moglie.
L’anno prossimo, infatti, le clausole di salvaguardia saranno ancora più onerose, come le disinnescheremo? Ancora con più debito???
E quello successivo?
E in tutti questi anni, come si comporterà Renzi?
Ve lo dico io: sempre nello stesso modo!
Come ha sempre fatto finora: mistificando!
Ossia, alterando la realtà dei fatti!
Carissimi lettori, l’eredità che lascerà Renzi, che sia a se stesso o ad un altro nulla cambia, sarà terribile: un Paese distrutto ed allo sbando.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro