C'era una volta...

Da Kia

Ho iniziato a riflettere sulle cose da che ne ho memoria, ho iniziato a chiedere il perché a tutti dato che per me il perché è sempre stato molto importante.…Perché facciamo questa cosa?, perché devo mangiarlo? Perché andiamo in questo posto? Perché devo studiarlo?….Se all’inizio mi sembrava di essere un po’ strana mano a mano passava il tempo ho capito che forse questa continua richiesta di spiegazioni non era poi un’abitudine così malvagia.Un giorno all’incirca all’età di 18 anni seduta davanti ad un computer mi sono chiesta il perché più grande che mi sarei mai potuta chiedere: perché accade questo? perché facciamo questo? perché nessuno ferma tutto questo? Perché mangiamo gli animali?Era una mattina, ero a primo anno di università e dopo le lezioni io ed un mio amico eravamo andati in una biblioteca che aveva anche delle aule telematiche, allora non avevo il computer così se volevo navigare l’unica cosa era trovare posti che ne avessero e dopo l’università questo era un buon posto.Iniziai a girovagare nel web non ricordo cosa stessi cercando so’ solo che capitai sul sito della Lav, un’associazione che nata dalla lotta alla vivisezione a metà degli anni ‘70 poi si è sviluppata su moltissime tematiche tra cui il vegetarianesimo.

C’è da dire una cosa(aprendo una piccola parentesi...) non sono mai stata nuova a questo tipo di sensibilità.Da che ne ho memoria mio fratello si chiamava Golia e con Golia giocavo, parlavo, piangevo ed è sempre stato un vero amico, come solo un cane può essere: era uno Schnauzer gigante nero con una frangia e una barbetta simpatica ma che se si arrabbiava erano cavoli amari.Non sono cresciuta in una famiglia che mi ha passato particolari valori di amore per gli animali, non lo si deve a loro, sono sempre stata così, per questo credo che ci si nasca con la sensibilità per la vita non la si acquisisca, piuttosto può darsi che ci si sia nati ma che non lo si sappia e lo si stia reprimendo, questo sì.Io adoravo Golia e quando all’età di 13 anni lo ritrovai sotto gli alberi del giardino di casa mia nascosto e ansimante, fu una tragedia.Lo presi in braccio, ormai molto magro data l’età e la sua malattia tanto che riuscivo a raccoglierlo con facilità e lo portai in casa, dove chiamai i miei genitori che avvisarono subito il veterinario.Mio padre tornò a casa dal lavoro, lo prese e lo mise in auto verso lo studio del veterinario, mi disse che morì nel tragitto.Mi ricordo come fosse ieri di lui e ciò che provavo e provo per Golia non lo dimenticherò mai.Golia però non era l’unico cane che faceva parte della famiglia quando avevo all’incirca dieci anni adottammo Penny,Charlie e Whisky rispettivamente femminuccia e maschietto (sorella e fratello) di pastore tedesco e maschietto di cocker (e pupillo della mia mamma).Amavo i miei fratelli e mia sorella, seppur di una specie diversa dalla mia e anche loro mi amavano.Ho sempre creduto che fosse normale crescere con familiari canidi, invece quando mi ritrovavo a parlare con compagni di scuola e amici mi rendevo conto che non era propriamente così e allora mi lanciavo nella mia fatidica domanda “perché?”Sì, perché non riuscivo a capire come potesse essere possibile vivere senza avere affetto, amore, attenzione e gioia come quella che Golia, Penny, Charlie e Whisky davano a me?Come sarebbero state tristi le mie giornate se non ci fossero stati loro!Adesso io ed il mio compagno abbiamo due figli canidi, due meticci, e con loro condividiamo la vita: Liu e Stringa.
(chiusa parentesi...)
Ma dicevo… era una mattina, ero a primo anno di università e dopo le lezioni io ed un mio amico eravamo andati in una biblioteca, iniziai a girovagare nel web, capitai sul sito della Lav dove lessi del vegetarianesimo.Da lì il passo fu’ davvero breve.Vegetarianesimo: che parola strana vegetariano + esimo…come se fosse un periodo storico….magari….pensai….Piano pian iniziai a scartabellare tra le varie pagine e mi imbattei in alcune foto, non me le tolsi più dalla mente.Le foto ritraevano delle mucche appena uccise appese a dei ganci da macellaio e scuoiate. Era la prima volta che collegavo CIBO=ANIMALE.Mi girai verso il mio amico e gli dissi: basta, da oggi io sono vegetariana.Come tutte le cose che mi riescono meglio (quando non penso ma agisco) da quel giorno divenni vegetariana e da quel giorno sono passati 10 anni di cambiamenti ed evoluzioni, di persone ed esperienze che mi hanno cambiata profondamente, ora sulla soglia dei trent’anni tutto nella mia vita è cambiato tranne una cosa: da quel giorno non ho più mangiato un essere senziente e finalmete posso dire di amare davvero tutte le creature viventi.Ai tempi della mia prima decisione vivevo in Sicilia e il fatto d’esser vegetariana poteva esser equiparato ad avere una strana malattia.Tutti mi chiedevano il perché.Perché non mangi niente?Perché fai una cosa così?Perché i tuoi genitori non fanno niente?Insomma sul perché si è incentrata da sempre la mia vita ed i miei pensieri.Avevo un fidanzato che per una festa della sua famiglia dovette organizzarsi settimane prima per far sì che anch’io potessi mangiare qualcosa.Avevo un altro fidanzato che ci provò ad esserlo anche lui ma forse era più interessato a far colpo sulla sottoscritta che al concetto di essere vegetariano.E poi ci furono amiche che si improvvisavano amanti degli animali non appena mi vedevano ma dimenticavano che stavano addentando un panino con il prosciutto.Il fatto è che da sempre nel momento stesso che mi dichiaro vegetariana (ed ora vegana) tutti d’improvviso si sentono sotto attacco come se qualcuno avesse iniziato una guerra scrutando le loro scelte e le loro vite, come se inconsapevolmente li stessi accusando di qualcosa, come se in fondo in fondo davanti ad una vegetariana o vegana un carnivoro sia costretto a guardare in faccia le sue scelte.

Sarà mica proprio questo che succede?




 
 



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