“C’era una volta… e poi. Le fiabe viste con gli occhi di un artista”, mostra di Massimo Fontanini, sino al 19 aprile, Trentino

Creato il 16 febbraio 2015 da Alessiamocci

Quando una favola finisce, c’è una domanda che tutti i bambini da sempre si pongono: e adesso, cosa succederà? Dopo il fatidico “e vissero felici e contenti”, cosa ne sarà di loro?

A questi quesiti rispondono le opere del pittore milanese Massimo Fontanini, in mostra dal 19 gennaio al 19 aprile all’Alp&Wellness Sport Hotel Panorama di Fai della Paganella, in Trentino.

L’esposizione, dal titolo “C’era una volta… e poi. Le fiabe viste con gli occhi di un artista”, porta sulle tele i protagonisti di alcune famose favole per bambini, ritratti però nella loro età matura, con i segni che il trascorrere del tempo e le vicissitudini della vita hanno lasciato sui loro corpi.

Eroi, fino ad ora considerati “immortali”, che diventano sensibili al trascorrere del tempo e acquisiscono una dimensione terrena. Quasi si trovassero a vivere una loro vita indipendente, dove crescere, diventare adulti e avere persino dei figli.

L’artista è giovane, ma vanta già un nutrito curriculum, con opere esposte in varie gallerie importanti. I suoi quadri sono costituiti da olio su tela.

Un tema suggestivo, quello riportato in rassegna, che non si concentra sulla dimensione onirica, tipica delle favole, bensì focalizza tutta l’attenzione sull’età matura dei personaggi.

Ecco quindi che Fontanini presenta Cappuccetto Rosso in qualità di donna, per la quale è giunto il momento di staccarsi dal passato. “Uscire dal bosco” significa, in maniera metaforica, raggiungere l’età adulta, anche se la nostalgia per ciò che è stato la costringe a guardarsi ancora una volta indietro.

La ragazza non perde la sua identità, anche se, invece del cappuccio di bimba, adesso ad essere rosso è il velluto del suo abito sensuale. Rosso è anche quel bosco che ha fatto da sfondo alla sua vita, mentre la testa si china, in raccolto silenzio.

Anche Peter Pan è cresciuto, ma non ha smesso di sognare. L’artista immagina che sia diventato un pittore che appare come un uomo normale, il viso in penombra, il camice bianco aperto su un corpo forse un po’ appesantito. Il mondo degli adulti lo ha deluso, e lui rimane lì, sospeso, conscio di non volerne fare parte fino in fondo. Per questo, nella mano sinistra, continua a stringere il suo cappello verde.

Hansel e Gretel, una volta adulti, riescono ad elaborare il torto subito e a perdonare il padre per averli abbandonati nel bosco. Diventare grandi vuol dire comprendere che l’essere umano possa fare degli sbagli. Le figure sono ritratte in primo piano, in un abbraccio liberatorio, i corpi nudi, a segnare un nuovo inizio.

Per Alice crescere non vuol dire necessariamente diventare razionale, e lo dimostra il suo volto corrucciato di giovane fanciulla, immerso in un mondo che è ancora folle. Il suo vestito è leggero, disegna ali di farfalla. Richiama quella fantasia con la quale può sempre “volare” e raggiungere con la mente i personaggi tanto amati, quali Bianconiglio, il Cappellaio Matto e la sua nemica di sempre, la Regina di cuori.

Cenerentola è ritratta nuda, col viso delicatamente truccato, mentre, con un gesto sensuale, si sistema i capelli. La storia con il principe ha dato buoni frutti, ed ora è gravida di quell’amore col quale ha infranto ogni regola, e che le ha impedito di rimanere relegata davanti alla cenere di un camino.

La Sirenetta è ritratta, il corpo nudo, mentre incespica con grazia sull’acqua. Ha voluto cambiare se stessa, rinnegando la sua coda di pesce, e ora vorrebbe tornare indietro, ma quel liquido che per molto tempo l’ha accolta, adesso la respinge.

E che dire di Aurora, la bella addormentata nel bosco? Il suo corpo nudo e rannicchiato cattura e rifrange la luce. Si è svegliata e ha vissuto. Ma il mondo l’ha delusa e vorrebbe tornare indietro. Il bosco però va a fuoco e lei prova a tornare a dormire. Sintomo del suo malessere, l’eccessiva magrezza, sulle cui costole giocano le ombre.

Questi sono soltanto alcuni dei quadri che potrete trovare in questo art hotel delle Dolomiti. A Massimo Fontanini va il merito di avere visto oltre l’apparenza. Di aver sfatato tutte le nostre convinzioni di bambini. Non è vero che il mondo sia perfetto, come ci facevano credere le favole. E l’essere umano, tradito e disilluso, deve ritrovare una propria, nuova dimensione.

Una mostra senza dubbio interessante che consigliamo a chi si dovesse trovare nei paraggi. L’ingresso è gratuito.

Written by Cristina Biolcati


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