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Siamo già nel 2012 e sono tre anni da quando è ufficialmente scoppiata la Crisi, che ha avuto molte facce ed molte eventi. E oggi, mi trovo a constatare che il tempo in cui come premier avevamo Silvio Berlusconi, nel percepire comune, sembra ormai un epoca lontana, lasciata alle spalle, un ricordo lontano fumoso di cui molti non sanno più distinguerne bene la forma.
Credo che attorno a questo ci sia una cattiva coscienza, quella di aver tollerato che una untera classe politica mandasse a sfacelo il paese pensando che, curandoci dei nostri affari, comunque ce la saremmo cavata.
Così non è stato ed ora ci ritroviamo immersi in un mare di problemi in cui ben pochi ci capiscono qualcosa e di cui pochi vedono una soluzione. Ma non è questo il punto di questo post.
Fino a tre mesi fa, spesso e volentieri, a titolo positivo o negativo, il nome Berlusconi campeggiava nei titoli e sulla bocca di tutti; chi lo pronunciava per esaltarlo come salvatore inviato da DomineIddio, chi lo pronunciava come la personificazione dell'Anticristo. Ed oggi?
Forse perchè gli animi sono placati, forse perchè tra i partiti c'è questa strana tregua armata, ma la parola Berlusconi sta cadendo in disuso. Prima si diceva Berlusconi ha fatto questo, Berlusconi non ha fatto st'altro; ora si preferisce la dizione il governo precedente.
Utilizzando l'espressione il governo precedente è comodo perchè si evita di indicare il nome del colpevole di qualche mancanza, oppure, si nega di riconoscere un merito allo stesso, si spersonalizza, si rende tutto più freddo: tecnico.
Ma questo modo di fare, mi ricorda molto quello delle comari che, quando parlano di una loro paesana dai costumi discutibili, non la citano per nome, ma si riferiscono a lei con l'epiteto Quella là, quasi che a pronunciar il suo nome ci si infetti o ci si attiri contro le maledizioni degli dei. Leggi L'era Berlusconiana
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