C'era una volta: modi di dire

Creato il 09 settembre 2011 da Tiba84
Berlusconi che parla al telefono con Lavitola e gli consiglia di "Non tornare in Italia", come riportato in esclusiva sull'Espresso, è la dimostrazione di chi tenga le fila del nostro Paese. Quando ieri sera Ferrara su La7 insisteva nel sostenere che Berlusconi sia un simpaticone che si circonda di gente sbagliata ha detto una mezza verità; mezza nella sua inutilità, perché per me non è un simpaticone, ma la cosa non ha molto senso. Di certo si circonda di gente sbagliata.
E la cosa non è da sottovalutare. Perché le persone che gestiscono il potere attorno al presidente del Consiglio nel migliore dei casi sono degli incompetenti, nel peggiore dei furfanti: in ogni caso gente sbagliata. Ce ne rendiamo conto ora affrontando la crisi...
E' un sistema sbagliato, quello italiano, in cui tutto è permesso: non tanto ad un Presidente del Consiglio di invitare un cittadino italiano all'esilio piuttosto che presentarsi di fronte alla giustizia per fare chiarezza su di sé, come se avesse paura e lo volesse esule per evitargli di dire la verità ai giudici; quanto la possibilità che un politico ha di intessere tali relazioni con gente del malaffare. E non è che Berlusconi sia una vittima, sia chiaro, perché Lavitola è un burattino nelle sue mani, nulla di più. Lo scandalo è questo. Un presidente che, invece di occuparsi liberamente del governo, è preoccupato dei propri interessi economici, sconfinando nell'illecito e nel ricatto, ricattato a sua volta. Un Presidente che non solo è circondato di gente sbagliata, ma incarna lui stesso la figura della "gente sbagliata", perché questi individui sono sue creazioni, sono suoi amici, affaristi di quattro soldi che hanno bisogno di abbeverarsi alla fonte del suo impero costruito, a sua volta, con aiuti oscuri. E' inadeguato un Presidente del Consiglio che maneggia illegalmente piuttosto che aver cura del Paese.
Ovviamente queste relazioni non contengono semplici modi di dire, favolette immaginarie, che spreco di tempo sarebbero in tal caso! Bensì costituiscono la reale portata del berlusconismo, incarnata nelle faccende losche del "presidente". Dietro i modi di dire, dietro l'apparenza e le barzellette, dietro lo specchio pubblico raccontato favolisticamente ai giornali, Berlusconi si è creato un mondo realissimo. Fondato, certamente, sulla pochezza di quei modi di dire e delle menzogne, e sui racconti da bar, ma riempito e costruito col denaro pubblico e con la forza politica usata ai propri scopi.
In tal modo, tutto è falso e nulla è falso: perché tutto è costruzione di Berlusconi, anche la realtà illecita e, così, distinguere il reale dal racconto buffonesco è opera ardua. E mentre noi distinguiamo, lui corrompe, ricatta, prosituisce e vende il nostro stato...

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