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C’erano una volta i Castelli della Loira. E ci sono ancora

Da Martinaway @MartinawayTB

Il “giardino di Francia”, la “culla della lingua francese”, o meglio conosciuta come la Valle della Loira (le Val de Loire) è una regione della Francia settentrionale non distante dalla capitale. In questa zona sorgono alcuni dei castelli più belli d’Europa, dimore di re e nobili dal medioevo, un mix perfetto di storia e natura, tanto da essere riconosciuta Patrimonio dell’UNESCO nel 2000.

Un viaggio in auto lungo la via dei castelli, alla scoperta della storia francese e della sua eredità, tra fortezze, giardini e torri.

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La culla della Francia senza inglesi: la FORTERESSE ROYALE DE CHINON.

 Risalente al X secolo, la Fortezza Reale di Chinon è stata teatro di uno degli episodi più importanti per il destino della Francia: qui, infatti, nel 1429, Giovanna D’Arco si presentò per la prima volta al Delfino (il futuro Carlo VII), il quale si convinse ad affidarle un esercito per cacciare dal Paese gli inglesi, all’epoca governati da Enrico VI. La fortezza si affaccia sul fiume Vienne e con le sue mura, segnate pesantemente dallo scorrere del tempo, domina dall’alto la città dalla quale prende il nome, offrendo a chi la guarda dal basso uno spettacolo imponente.

Anche che se riveste un importante ruolo nella storia di Francia, la fortezza medievale non è tra mete turistiche più ambite per chi visita i castelli della Loira, poiché, a differenza di molti altri, offre ben poco ai suoi visitatori, anche se, per incrementare il turismo, vengono occasionalmente organizzati eventi. L’ingresso è a pagamento.

“La fortezza si affaccia sul fiume Vienne e con le sue mura, segnate pesantemente dallo scorrere del tempo, domina dall’alto la città dalla quale prende il nome…”

«Un diamante sfaccettato incastonato nelle acque dell’Indre»: CHÂTEAU D’AZAY-LE-RIDEAU

Non ci sono parole migliori di quelle di Balzac per definire questo castello creato agli inizi del XVI secolo da Gilles Berthelot, ministro delle finanze di Francesco I, e sua moglie Philippa Lesbahy. I turisti non devono farsi incantare dall’aspetto gotico delle torri, dal ponte o dall’acqua che lo circonda, il castello di Azay-Le-Rideau è una perla rinascimentale puramente ornamentale e dedicata alla villeggiatura: il suo fossato è tutt’altro che difensivo, infatti veniva utilizzato dai nobili per trascorrere dei rilassanti pomeriggi estivi. L’interno è decorato con mobili d’epoca, arazzi e ritratti di famiglia, tanto che i visitatori si ritroveranno catapultati improvvisamente nel XVI secolo francese.

Uno dei castelli più belli di questa valle. L’ingresso è pagamento.

“I turisti non devono farsi incantare dall’aspetto gotico delle torri, dal ponte o dall’acqua che lo circonda, il castello di Azay-Le-Rideau è una perla rinascimentale puramente ornamentale e dedicata alla villeggiatura…”

Tra favola e realtà: CHÂTEAU D’USSÉ.

C’era una volta il castello di Ussé, o meglio: c’era una volta la Bella Addormentata, una bellissima ragazza che era caduta in un sonno profondo e che viveva nel castello di Ussé. Questo era ciò che aveva in mente Charles Perrault quando scrisse una delle fiabe più famose d’Europa e non aveva tutti torti: le torrette bianche, le distese di prati solcati dal fiume Indre sui quali si affaccia e la foresta che lo circonda rendono il castello la location ideale per un racconto di magia e amore. Costruito nel 1462 da Jean de Bueil, il castello divenne presto una dimora aristocratica ed è tuttora proprietà privata, dotata di una cappella ai margini della foresta di Chinon. Nel corso dei secoli l’edificio è stato pesantemente modificato ed adeguato alle esigenze dei vari proprietari, la modifica più invadente è stata la demolizione dell’ala nord per la creazione di nuove terrazze.

L’atmosfera magica che il castello offre a chi lo guarda dall’esterno scompare improvvisamente appena varcata la soglia: dei manichini orribili (alcuni dei quali vestiti come ragazzini del ventunesimo secolo) stonano incredibilmente con gli arredi antichi e con tutto quello che il palazzo rappresenta, facendo perdere la magia. L’entrata è a pagamento, ma, come avrete capito, lo spettacolo è all’esterno.

“…le torrette bianche, le distese di prati solcati dal fiume Indre sui quali si affaccia e la foresta che lo circonda rendono il castello la location ideale per un racconto di magia e amore.”

Opere d’arte fatte di foglie e fiori: CHÂTEAU DE VILLANDRY.

L’ultimo dei grandi castelli rinascimentali della regione fu costruito negli anni Trenta del Cinquecento, per volere di Jean Le Breton, ministro di Francesco I, a 15 chilometri da Tours. Acquistato da Napoleone per suo fratello Giuseppe, passò nel 1906 in mano a Joachim Carvallo che iniziò una grande opera di ristrutturazione sia dell’edificio che dei giardini: i veri gioielli del castello di Villandry. La prima area verde che si incontra usciti dal castello è il giardino ornamentale (jardin d’ornement), risultato di un insieme di cespugli sagomati e fiori, al cui interno si trova lo splendido jardin d’amour, dove quattro riquadri d’arte topiaria raffigurano l’amore passionale, romantico, tragico e volubile. Il secondo giardino è il giardino d’acqua (jardin d’eau), dove una vasca d’acqua è incorniciata da piante e fiori, seguono poi il labirinto e l’orto, ricco di piante accompagnate da cartelli che ne spiegano il significato. Gli interni dell’edificio sono decorati in stile del XVIII secolo e anche se non sono spettacolari come i giardini, sono comunque incantevoli.

Proprietà della famiglia Carvallo il castello è divenuto monumento storico nel 1934. L’entrata è a pagamento.

C’erano una volta i Castelli della Loira. E ci sono ancora.

“…giardini: i veri gioielli del castello di Villandry.”

Incontri storici e romantici: CHÂTEAU DE LOCHES.

Anche se è leggermente fuori dal circuito tradizionale, il castello di Loches si trova in una delle più belle città fortificate della nazione e merita di essere citato per la sua importanza storica, in quanto conclude ciò che era stato cominciato a Chinon: dopo la vittoria d’Orleans, qui, Giovanna d’Arco pregò Carlo VII di mantenere la promessa fatta e di recarsi a Reims per l’incoronazione. Il castello non è però legato al re solo per questo avvenimento: l’edificio è stato teatro della relazione tra il sovrano e Agnès Sorel, la sua bellissima amante, di cui la cappella contiene una statua. Il mastio del castello venne fatto costruire nel IX secolo ed è ora uno dei più possenti e meglio conservati d’Europa. Imponente modello di architettura militare venne trasformato in prigione da Luigi XI, qui venne rinchiuso e morì Ludovico Sforza, duca di Milano.

In questo castello si incontrano storia francese, italiana ed europea e anche se le cose da vedere sono poche, passarci un pomeriggio è comunque piacevole. L’entrata è a pagamento.

“Anche se è leggermente fuori dal circuito tradizionale, il castello di Loches si trova in una delle più belle città fortificate della nazione…”

Il castello delle Dame: CHÂTEAU DE CHENONCEAU.

Apparentemente sospeso sul fiume Cher, il castello di Chenonceau è diventato ciò che vediamo grazie ad alcune delle donne più influenti di Francia dal 1500 alla seconda metà del 1800. Catherine Briçonnet (moglie del primo proprietario, Thomas Bohier) fece costruire una delle prime scalinate diritte di Francia, Diane de Poitiers (amante di Enrico II), aggiunse i giardini e il meraviglioso ponte ad archi sul fiume che con l’arrivo di Caterina de’ Medici divenne una galleria in stile italiano di 60 metri, e ancora Luisa di Lorena, Madame Dupin, che lo salvò dai rivoluzionari, e Madame Pelouze, che lo restaurò nel 1863.  Gli interni sono preziosamente arredati e oggi la galleria ospita mostre d’arte contemporanea.

Il castello offre una romantica armonia tra architettura e natura, che secondo Flaubert, crea una dimora «sospesa su aria e acqua». L’entrata è a pagamento.

C’erano una volta i Castelli della Loira. E ci sono ancora.

“…secondo Flaubert, crea una dimora «sospesa su aria e acqua».”

Dimora di re e tomba di artisti: CHÂTEAU ROYAL D’AMBOISE.

Le briciole storiche fino ad ora lasciate qua e là erano nulla in confronto a tutto ciò che rappresenta il castello di Amboise: Luigi XI vi visse, Carlo VIII vi nacque e morì, Leonardo Da Vinci vi è sepolto (o almeno così sembra). Teatro della Congiura di Amboise (1560), la sua facciata presenta ancora i ganci di ferro dove furono appesi i corpi dei cospiratori, mentre le sue mura racchiudono la Chapelle de St-Hubert in stile gotico. Gli interni sono arredati ed è ancora possibile percorrere la Tour des Minimes, una rampa elicoidale che fungeva da entrata principale, percorribile anche a cavallo.

Il castello reale domina da un lato la città omonima e dall’altro la Loira, il fiume che dà il nome a questa Valle. L’entrata è a pagamento.

“Il castello reale domina da un lato la città omonima e dall’altro la Loira, il fiume che dà il nome a questa Valle.”

Le curiosità di un castello moderno: CHÂTEAU DE CHEVERNY.

Aperto al pubblico fin dal 1922, il castello di Cheverny appartiene da secoli alla famiglia Hurauly, finanzieri e ufficiali al servizio di vari re di Francia. La dimora si trova vicino a Blois ed è aperta tutti i giorni dell’anno, dalla sua apertura ai turisti vanta di aver chiuso solo tre volte: la visita della Regina Madre d’Inghilterra (1963), il giorno delle esequie del Marchese di Vibraye, proprietario del castello (1976) e il giorno del matrimonio dell’attuale proprietario (26 Novembre 1994). L’edificio è abitato dai proprietari ed è circondato da un parco in cui è possibile fare lunghe passeggiate o brevi gite in barca lungo il canale che lo attraversa; inoltre, l’orangerie, una serra del XVIII secolo, vanta di aver dato rifugio alla Gioconda durante la Seconda Guerra Mondiale.

La residenza è anche un importante centro di caccia coi cani: i canili accolgono un centinaio di cani di razza “francese tricolore”, con la V di Vibraye realizzata con le forbici sul fianco destro di ogni cane. L’entrata è a pagamento.

“L’edificio è abitato dai proprietari ed è circondato da un parco in cui è possibile fare lunghe passeggiate o brevi gite in barca lungo il canale che lo attraversa…”

Il castello dei castelli: CHÂTEAU ROYAL DE CHAMBORD.

Probabilmente realizzato sulla base di un disegno di Leonardo da Vinci, le sue origini risalgono al 1519, in seguito alla demolizione del casino di caccia di Francesco I. Il castello di Chambord è il più vasto castello della Loira e venne completato solo nel 1685, sotto il regno di Luigi XIV. Per la sua creazione cambiò la direzione del fiume Closson, anche se la stravaganza di Francesco I avrebbe preferito la deviazione della Loira stessa. Gli arredamenti sono rinascimentali, le scalinate a chiocciola incrociate confondono i visitatori e la magnificenza dell’edificio li stordisce: «Chambord è regale; regale nelle sue dimensioni, nell’aspetto e nella suprema indifferenza alle considerazioni umane», disse Henry James.

Chambord è il castello più bello di questo viaggio e il suo vasto parco lo incornicia lasciando però lo spazio che merita. L’entrata è a pagamento.

C’erano una volta i Castelli della Loira. E ci sono ancora.

“«Chambord è regale; regale nelle sue dimensioni, nell’aspetto e nella suprema indifferenza alle considerazioni umane»”

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