Pensavamo di esserci buttati alle spalle il tormentone sulla famosa norma ammazza-blog, la legge che avrebbe limitato la libertà di espressione sul web tanto voluta dal governo Berlusconi, dopo il crollo dell’impero dell’ex palazzinaro milanese, invece per volontà del Ministro della Giustizia Paola Severino il discorso ritorna prepotentemente in auge.
Cito direttamente il testo proposto dal ministro:”Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilita’ della notizia cui si riferiscono. La rettifica dovra’ essere pubblicata senza commento“.
Ovverosia, in parole più che povere, dati i tempi di crisi in cui ci troviamo, se un sito o un blog viene sorpreso a pubblicare materiale (post o articoli) inviso, le modifiche devono essere immediate e si deve mantenere inalterata la visibilità del materiale modificato senza aggiungere, inoltre, alcun commento personale. Come a dire, citando Orwell, sapere e non sapere, essere cosciente della suprema verità nel mentre che si dicon ben architettate menzogne, [...] usare la logica contro la logica, [...] dimenticare tutto quello che era necessario dimenticare, e quindi richiamarlo alla memoria nel momento in cui sarebbe stato necessario, e quindi con prontezza dimenticarlo da capo: e sopratutto applicare lo stesso processo al processo stesso.
Insomma, la polemica sta montando nuovamente con una nuova paura all’orizzonte: il potente non si dimenticherà mai di chi lo combatte.