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C1-P8 era più figo.

Creato il 20 agosto 2013 da Giuseino @seriesmag
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D’accordo, il robottino di guerre stellari neanche parlava, emetteva giusto dei cinguetti elettronici incomprensibili; ma per quello c’era il suo sgraziato amico color oro. Mentre Kirobo, il nuovo robot umanoide in forza alla Stazione Spaziale Internazionale fa tutto lui, compreso parlare. Però a guardarlo bene a me piace di più l’equivalente della fantasia. E si che anche per questo si sono ispirati alla finzione, precisamente al manga giapponese basato su Astro boy; dato che, in Giappone il nuovo robot è nato. Il risultato finale però mi sembra più simile a un giocattolo che al biglietto d’ingresso per una nuova età dell’oro robotica; e che si pensi a Asimov o a guerre stellari per immaginarsela poco importa. Ad ogni modo il nuovo arrivato, che poco risente della mancanza di gravità nello spazio,  è giunto a bordo della navetta senza equipaggio Htv 4, dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa.

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Come nel famoso film, Kirobo ha già un compare, si chiama Robonaut l’automa della Nasa che già lavora a bordo della stazione orbitale; che tanto per fare il paio con quello di guerre stellari, ha almeno la testa completamente color oro. Anche Luca Parmitano l’astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) è convinto che comunque il futuro sarà questo, un’integrazione sempre più assidua fra robot e umani.  ”Non sarò io a seguire Kirobo, ma se ne occuperà Karen.Vedo con ottimismo il futuro dei robot nello spazio: il loro compito è lavorare, ad esempio, per rendere l’ambiente più sicuro in vista di un atterraggio su Marte. Sono sicuro che l’Integrazione fra uomini e robot nello spazio sia già in atto e che sarà sempre più intensa nel futuro” ha infatti dichiarato Parmitano.

Koichi Wakata, l’astronauta giapponese che raggiungerà la Stazione Spaziale nei prossimi mesi su questa collaborazione ci conta, visto che i compiti di Kirobo proprio il suo supporto prevede.

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Kirobo  con i suoi 34 centimetri fa lo stesso effetto del citato c1-p8, vicino al suo compare Robonaut, alto circa un metro, ma e’ più orientato all’interazione sociale rispetto al suo collega americano; infatti, mentre quest’ultimo è soprattutto un aiutante per compiti fisici nei laboratori della stazione orbitale, Kirobo è specializzato nel riconoscere i volti, in particolare quello di Wakata, futuro comandante della stazione. Inoltre sa parlare (in giapponese), sostenendo vere e proprie conversazioni. In pratica Kirobo, il cui nome nasce dalla fusione delle parole giapponesi speranza e robot, nasce per comprendere in che modo gli automi possano fornire compagnia e un supporto emozionale agli astronauti che vivono quasi in isolamento per molti mesi. Rispetto a guerre stellari sembra quindi che i ruoli siano invertiti; il piccoletto alle pubblic relation e lo spilungone ai compiti di fatica.

Be’ che dire, almeno queste ultime cose mi paiono parecchio fighe…

compenserà il suo aspetto da giocattolo?

Comunque, ne voglio uno!.

Francesco Bianchi

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