Hai una bella voglia a scovare qualche immagine da fotografare. A parte ancora il tempo inclemente, sui bric monferrini in certe giornate tira un vento dell’accidente, Portacomaro è scrostata come un vecchio paiolo per la polenta. Spiccano soltanto le scritte inneggianti a Monsù Bergoglio e qualche sua effigie appesa a un balcone o davanti all’ingresso di un ortofrutta.
Peggio del peggio Portacomaro Stazione, la frazione da cui barba Mariulìn partì alla volta delle terre argentine: un’infilata di casupole lungo lo stradone che da Asti porta a Casale, una chiesa di quelle che sembrano un hangar e, appartato ai margini di un poggio, il cimitero del paese. Tutto qui. Sull’asfalto, però, brilla un sole di pastello che sorride.