poco fa mi sono data all'estetismo del viso, qui, in sala, dove a quest'ora c'è una gran bella luce, armata di specchio (posizionato sul librone di cucina Il cucchiaio d'argento, che è bello alto, alza bene lo specchio e non mi fa stare col mento sul tavolo) pinzette e spazzolino. le mie sopracciglia necessitavano di un'aggiustatina. porca vacca, se non gli si sta dietro e si ritocca di continuo, succede un casino.
per farlo, però, mi sono dotata della colonna sonora di Balla coi lupi, by John Barry. c'è un brano, tra i diciotto del cd che apprezzo tutti, indistintamente, che mi ha sempre toccato. si tratta di questo.
è durante la caccia ai bisonti, quando il tenente John J. Dunbar è già amico dei meravigliosi Sioux e con loro cavalca in mezzo a quei bestioni in fuga, abbattendoli a suon di fucilate
non so perchè, ma dopo che il maritopreferito è entrato nella mia vita e abbiamo deciso di convolare a giustissime nozze, ho avuto un sogno: avere suonato questo brano all'uscita dalla Chiesa.
senti la potenza dei fiati, dei corni, delle trombe, la base dei violini, la grinta che vien fuori, la sfrontatezza, la carica che trasmette...
non ce l'hanno suonata, alla fine della celebrazione (e non ce l'hanno nemmeno suonate, per fortuna!) ma per me è come se lo fosse stato, così come è come se il maritopreferito mi avesse chiesto di sposarlo a 3142 metri, all'alba, in vetta al Piz Boè, un mattino di agosto.
Love,
MC
Magazine Società
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