Il tribuno
di Roberto Fabbri
Newton & Compton pagine 372 € 9,90
Tito Flavio Sabino e Tito Flavio Vespasiano sono i classici “fratelli coltelli”,
diversi in tutto,il primo Sabino votato fin da piccolo all’arte della guerra si è subito fatto legionario ed è partito in cerca di gloria agli ordini di Tiberio,
il secondo Vespasiano al contrario ha sempre dimostrato doti notevoli
nella gestione della fattoria di famiglia,la sua soddisfazione è far fruttare
le terre e mettere in riga gli schiavi. Il padre e la madre , Tito e Vespasia, un giorno però decidono di invertire i ruoli che i ragazzi si sono istintivamente cuciti addosso, così Sabino richiamato nella villa rustica fuori Roma è costretto dal padre a lasciare la carriera militare per occuparsi della fattoria, mentre a Vespasiano viene imposta la carriera di legionario.Tito Flavio Vespasiano,cuore di mamma!, tutto sommato è un semplice “campagnolo”,Vespasia lo sà e per evitare che venga divorato dai lupi che siedono nel Senato romano lo affida alle cure del potente fratello, Gaio Vespasio Pollione.
Purtroppo la scelta non si rivelerà fra le più felici, Giao infatti è impelagato mani
e piedi in una lotta intestina per il potere fra l’infido generale Seiano e
la potente Antonia, vedova di Druso fratello dell’imperatore Tiberio. Questa lotta
accesissima costringerà Vespasiano a crescere sia come soldato che come uomo
rapidamente perchè il Potere,come imparerà drammaricamente sulla propria pelle, è un dio spietato che non fa prigionieri.
Roberto Fabbri ci offre un romanzo storico completo c’è azione, quella delle corse con le bighe o le battaglie truci con le orde barbariche, ma anche l’intrigo,quello della migliore tradizione della famiglia imperiale e infine la ricostruzione della vita quotidiana degli antichi Romani, sia di coloro che abitavano le insulae che le ville.
di Luigi De Rosa