VERO TESORO
Camminano smarriti, come estranei guardano, roteano la testa come automi, cercano ansiosi, si incontrano provenienti da apposte direzioni e muti s’interrogano. Continuano a vagare, gomito a gomito si fanno coraggio. Provano se vedono la meta dirigendosi in un’altra direzione. Sentono le sirene delle staffette che scortano i ciclisti nella prova del percorso. Guardinghi attraversano velocemente la strada con lo sguardo supplichevole rivolto dietro quell’altro angolo. In mano non hanno la mappa del tesoro ma il sacchetto della spazzatura. I fiorentini fanno la caccia al cassonetto. Ricordo da un racconto di Tirella).
R I T O R N O A L V E R O
Il padrone ritorna a fare il padrone,
il sindacalista ritorna a fare il sindacalista.
L’imprenditore ritorna a fare l’imprenditore,
l’attore il protagonista, l’attrice la prima donna.
L’avvocato, il pubblico ministero, il giudice
ritornano a fare i principi e i re del foro.
Il giornalista ritorna a fare il giornalista,
lo scrittore lo scrittore, il filosofo il filosofo.
Il sondaggista studia tanto tanto
per almeno prevedere il tempo.
Il presidente, lo statista, la personalità
rinsaviscono dall’ubriacatura d’autorità.
Nessuno non ha più doppi e più incarichi,
nessuno è più nominato senatore a vita.
Nessuno è indispensabile istituzionale esperienza,
nessuno rappresenta unica e rara conoscenza.
L’illusione dell’immortalità è finita:
tutti vivono da esseri umani.
Il vero della storia
riprende il suo cammino.
Popolo e politica,
politica e popolo.
Libertà e democrazia,
finalmente!
-Renzo Mazzetti-
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