Si avvicina la stagione della caccia e come ogni anno cominciano le proteste dei contrari, via lettere al quotidiano locale, condivisione di foto su faccialibro o manifestazioni varie.
Ora, premetto che non ho parenti o amici cacciatori e che l'unico motivo per cui sono favorevole alla caccia si è perso nella nebbia dei tempi, quando in prima elementare la maestra animalista ci ha proposto un micro-referendum sul sì/no alla caccia. Il risultato è stato 7 no e 2 ni - il mio e quello della compagna col papà cacciatore. Io avevo la motivazione al mio "ni" bella pronta, ma giustamente è suonata la campanella dell'intervallo, così mi è toccato rimandare il discorso. Altrettanto giustamente, con lo stomaco impegnato a digerire il panino con il prosciutto che avevo per merenda (non pensate a chissà che fatica, il panino mi stava in una mano!), non sono più riuscita a trovare le parole per spiegare il mio essere favorevole alla caccia al 50%. Purtroppo non è successo neanche a scoppio ritardato, così mi è toccato subire l'onta del "hai detto così solo perché l'altra è tua amica, gne-gne-gne".
Negli ultimi mesi, per motivi di lavoro, sono entrata in contatto con persone e/o gruppi di animalisti, tutti vegetariani e/o vegani: queste sono le uniche persone da cui accetto critiche e opposizioni alla caccia. Tutti gli altri dovrebbero starsene in dignitoso silenzio. Perché trovo ridicolo pronunciarsi contro una forma di morte, ma accettarne altre, molto più crudeli.
A questi contrari alla caccia che hanno il frigo pieno di carne chiedo se si siano mai informati delle condizioni in cui gli animali di cui si nutrono vengano allevati, o di come poi vengano uccisi. Fatevi un giretto in internet in cerca di notizie su allevamenti di polli, o sui macelli. Guardate a cosa sono costretti degli animali innocenti tanto quanto quelli che vivono liberi nei campi.
La bistecca di vitello te la mangi? Magari di gusto? E con che coraggio dici di no alla caccia?
Come pensi che lo uccidano il tuo vitellino? Con l'anestesia? Cantandogli una ninna nanna? Portandolo in un ambiente sereno e tranquillo?
Lungi da me fare proselitismi pro o contro qualcosa, ma mi piacerebbe che qualche volta la gente usasse la testa.
E sinceramente, piuttosto che un pollo, allevato in gabbie super-affollate, senza mai vedere la luce del giorno, nutrito con mangimi creati appositamente per farlo crescere più in fretta e senza malattie e infine ucciso senza pietà, preferisco mangiare un fagiano, nato e vissuto libero e all'aria aperta, morto sul colpo per una fucilata.