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Caccia alle donne

Creato il 03 settembre 2015 da Lafirmacangiante
(The Hilliker curse di James Ellroy, 2010)
CACCIA ALLE DONNEC'è una sottile linea rossa che unisce le due letture che hanno accompagnato la mia estate calda (e cazzo se è stata calda, sto sudando ancora adesso). I due libri, Io sono vivo e voi siete morti e questo Caccia alle donne, sono entrambi in qualche modo chiarificatori di diversi aspetti del lavoro dei due scrittori protagonisti: Philip K. Dick e James Ellroy, due autori che in fin dei conti poco o nulla hanno a che spartire l'uno con l'altro.
Se dal primo, di cui abbiamo già parlato diversi giorni fa, mi aspettavo ottime sensazioni poi effettivamente ritrovate, questo Caccia alle donne era per me un'incognita da affrontare con timore, un azzardo che si è rivelato però una sorpresa grandissima. Ed ecco il perché.
Caccia alle donne non è un romanzo, è la confessione autobiografica di un aspetto fondamentale dell'esistenza di James Ellroy, ovvero il suo rapporto con la figura femminile uscito forse dai binari della normalità quando lo scrittore era ancora un bambino. Come in molti ormai sapranno la madre dello scrittore losangelino venne brutalmente assassinata quando Ellroy aveva solo dieci anni. Questo fatto, come è facile presupporre, divenne una sorta di ossessione per il ragazzo prima, e per l'uomo poi, un'ossessione che sfogò anche studiando il caso della Dalia Nera, fatto di cronaca molto noto che presentava diversi lati simili a quello dell'assassinio di Jean Hilliker (la madre di Ellroy) e che funse da ispirazione per uno dei romanzi di più grande successo dello scrittore (The Black Dahlia, 1987).
Tutto ciò che riguardava il caso Hilliker, Ellroy lo sviscerò già molti anni or sono ne I miei luoghi oscuri, romanzo esorcizzante davvero duro da digerire e ostico per il lettore, romanzo probabilmente indispensabile per l'autore e per la sua sanità mentale. Caccia alle donne prometteva un nuovo mettersi a nudo da parte di Ellroy e una nuova rivelazione sconcertante taciuta ne I miei luoghi oscuri.
Ora il timore era dato dalla possibilità di trovarsi di fronte a un altro libro necessario per l'autore, anche comprensibilmente, ma nuovamente ostico per i lettori, compresi i fan di Ellroy come me. Caccia alle donne è invece un libro bellissimo, intriso di grandissima passione, di lacerante ossessione, di amore immenso e difficile, di rispetto e protezione della donna a livelli altissimi, il tutto filtrato in maniera decisamente stramba dall'equilibrio poco ortodosso della mente geniale e particolare allo stesso tempo del celebre scrittore.
Si ripercorre il rapporto con il genere femminile dall'infanzia alla giovinezza, fase in cui il rapporto era prettamente mentale, voyeristico e ossessivo, il rapporto tra la donna e la madre, i grandi amori dello scrittore, totalizzanti, incisivi e avvolgenti e poi la paura, il timore, la fuga e infine i matrimoni. Il tutto narrato con una sincerità disarmante che non nasconde i vizi e i brutti aspetti del carattere dello scrittore che si offre in una catarsi completa ai suoi lettori (ma più che altro alle sue lettrici). Un autore per il quale (e un libro nel quale) sembra che esista solo l'altra meta del cielo da proteggere e adorare. Passione, pura e incontenibile passione.
E poi il riflesso della donna, delle donne, nelle sue opere, i personaggi, i condizionamenti e quant'altro, la donna che dona vita alle opere di Ellroy, e infine, come promesso, quella scomodissima rivelazione, la maledizione Hilliker.
CACCIA ALLE DONNE

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