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Cacciato dall’Arena

Creato il 29 marzo 2012 da Nonzittitelarte

Cacciato dall’ArenaFondazione Arena, l’acuto del maestro Fanni
«Sono stato cacciato senza un motivo

29/03/2012

Umberto Fanni, ex direttore artistico della Fondazione Arena

Verona. Fondazione Arena, terzo ma sicuramente non ultimo atto della querelle tra l’ente e l’ex direttore artistico Umberto Fanni che ha lasciato l’incarico un mese fa. Fanni infatti in una intervista al «Giornale di Brescia», ricostruisce la tormentata chiusura del rapporto professionale con la Fondazione Arena e torna a ribadire di «non aver mai agito contro il contratto». La contestazione che gli era stata mossa era stata quella di una presunta violazione dell’esclusiva mossa dal sovrintendente Francesco Girondini, perché il maestro dal 2006 lavorava anche per il Teatro Grande di Brescia.  «Macché incompatibilità», dice Fanni, «quando fui nominato direttore artistico dell’Arena era cosa nota, al sovrintendente in primis, non solo la mia collaborazione con il teatro Grande (allora non ancora retto da una Fondazione, ndr) ma anche la consulenza al Teatro Verdi di Trieste. Tanto che con Girondini si parlò addirittura di una possibile collaborazione fra le tre strutture». E tutto per un anno e mezzo è andato bene, fino a quando non è stato sollevato pubblicamente il caso e allora Girondini chiede chiarimenti. «È seguito un mese di silenzio, poi quando il Pd veronese in commissione cultura del Comune chiese chiarimenti, lo stesso Girondini domandò le mie dimissioni immediate». Perché non un licenziamento? «Me lo chiedo anch’io: non solo, ma non mi fu nemmeno contestata alcuna sanzione disciplinare. Io avevo già chiarito tutto e non intendevo dimettermi». Si avvia intanto una trattativa tra i rispettivi legali «ma io non avrei potuto che ribadire che il sovrintendente sapeva da principio del mio incarico» Il clima è compromesso e, racconta Fanni, «in prima istanza mi fu proposto di lasciare la Fondazione Arena a giugno 2012, pagato ma senza avere voce in capitolo» e l’ipotesi viene respinta. Fanni chiede «una pubblica comunicazione dell’ente in cui si chiariva che non avevo compito alcuna segnalazione e a fronte di ciò avrei dato le dimissioni per divergenze professionali e, visto che le dimissioni mi erano sollecitate dalla Fondazione, mi attendevo una buonuscita». Qui nasce un altro problema: «Girondini mi disse che questa poteva essermi resa ma non dalla Fondazione Arena, bensì dalla controllata Arena Extra per non far sapere che l’ente controllato dal Comune mi pagava per l’interruzione anticipata del mio rapporto». A dicembre, la posizione di Fanni va all’esame del cda della Fondazione, non cè più nulla da fare, Fanni si dimette senza pretendere altro. «Il mio agire è stato trasparente e non ho commesso violazioni. Ma davvero qualcuno a Verona crede che la stagione lirica del Teatro Grande possa far ombra all’Arena?». Sulla Fondazione torna all’attacco il consigliere dell’Udc Valdegamberi che da tempo chiede accesso agli atti: «Ringrazio la MondialTrans di Verona, azienda della famiglia Paternoster che da anni si aggiudica l’affidamento del servizio di trasporto del materiale scenografico presso l’Arena, per la disponibilità nel mettere a disposizione la documentazione relativa agli appalti. Ho ricevuto una lettera, datata 2 marzo 2012 da parte dello studio associato Danieli, nella quale, a distanza di oltre un mese dalla mia richiesta a mezzo stampa e di 6 mesi dalla mia richiesta scritta al presidente del consiglio comunale di Verona, mi si comunica la messa a disposizione della documentazione relativa ai “rapporti di collaborazione in essere tra la Fondazione Arena di Verona e la MondialTrans srl riferiti a tutti i bandi di gara per l’area trasporti già in essere dal 1999″. Pur apprezzando la disponibilità della MondialTrans, non ritengo comunque che spetti ad una ditta appaltatrice rispondere alla richiesta, che un amministratore regionale e comunale, rivolge ad una stazione appaltante, come la Fondazione Arena di Verona, finanziata con risorse pubbliche del Comune , della Regione, dello Stato oltre che di altre istituzioni pubbliche. Ritengo che un’azienda appaltatrice, e se fosse vero sarebbe grave, non possa detenere presso i suoi uffici i documenti relativi alla gara, alle eventuali imprese indicate, alle offerte effettuate, documenti questi reperibili solo presso la Fondazione Arena. Sono sconcertato dal silenzio del sovrintendente Girondini che, dopo un’ iniziale disponibilità a mezzo stampa, è scomparso».
http://www.larena.it/

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