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CACCIATORI DI FRODO - Alessandro Cinquegrani

Creato il 21 novembre 2013 da Lalettricerampante
CACCIATORI DI FRODO - Alessandro CinquegraniSe assecondassi l'impulso di recensire un libro dopo pochi minuti dall'averlo finito, impulso che mi prende ogni volta e contro cui cerco di combattere da sempre, probabilmente nel testo di questa recensione ci sarebbe solo un grandissimo MAH. Maiuscolo, in carattere 85.
Ovviamente però ho aspettato, ci ho dormito su e ora spero di essere in grado di scrivere qualcosa di un po' più articolato su questi Cacciatori di frodo. Iniziamo con il dire che è un libro difficile. Non solo per i contenuti che tratta, proprio difficile da leggere. Si va avanti a un capitolo per volta, da leggere a distanza di almeno mezz'ora l'uno dall'altro, perché altrimenti si rischia di perdersi tra le parole, tra i pensieri, tra i ragionamenti del protagonista, che narra la vicenda con una sorta di flusso di pensieri, intricato, troppo ripetitivo a volte, che ti fa venire mal di testa.
Una volta compreso come leggere questo libro, si riesce a gustarselo un po' di più, a cogliere le sfumature, la genialità che sta dietro a questa narrazione confusa. Il protagonista è Augusto, che tutte le mattine si alza e percorre 12 km di un binario morto, per recuperare la moglie Elisa che, tutte le mattine, si alza e raggiunge la prima curva che fanno le rotaie per tentare di suicidarsi. Un'immagine che ho trovato molto forte, quella di una donna che vuole suicidarsi tutte le mattine, su un binario morto. E il perché lo si scopre man mano leggendo, tra i pensieri di Augusto che racconta il suo passato, con un padre padrone militante di destra e un gemello di sinistra, sparito nel nulla a un certo punto della loro vita e ricomparso di nuovo all'improvviso. Racconta di Elisa e della sua malattia, di loro figlio e del loro rapporto, sgretolatosi negli anni.Una storia triste, dolorosa, violenta anche, che si svolge sulla riva di quel Piave che mormorava calmo e placido al passaggio che sembra volersi portare via tutto.
Come vi dicevo è stato un libro difficile da leggere, da digerire. Non sono riuscita a entrare molto in sintonia con lo stile dell'autore. Uno stile che riconosco essere geniale, con tante ripetizioni, tanti pensieri che si mescolano a canzoni che si mescolano a ricordi e che nell'insieme riescono a rendere perfettamente tutto quello che è successo e che sta succedendo. A trasmettere il senso di angoscia e d'impotenza del protagonista, così come il dolore di Elisa e tutta l'atmosfera che li circonda.Però ho fatto davvero troppa fatica. Guardavo il libro e, nonostante sia molto sottile, pensavo sempre "non ce la posso fare". Mi immergevo nei suoi capitoli con un misto di ansia e paura, sicura che ne sarei uscita connfusa e con un forte mal di testa. Un effetto probabilmente voluto dall'autore e in qualche modo funzionale alla storia che racconta, ma che non mi ha convinta del tutto.
Uno stile geniale, come dicevo prima, ma che non è per tutti. O almeno, che non è per me.
Titolo: Cacciatori di frodoAutore: Alessandro CinquegraniPagine: 112Anno di pubblicazione: 2012Editore: Miraggi edizioniISBN: 978-8896910238Prezzo di copertina: 12,50Acquista su Amazon:formato brossura:Cacciatori di frodo

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