Magazine Ciclismo
Dopo due settimane di stop assoluto e 10 giorni passati tra Voltaren, Muscoril e cerotti antidolorifici - causa la lombalgia - venne il giorno di risalire in sella, una sorta di Lazzaro sulle due ruote.In settimana Andrea (B)- Hellas Monteforte - mi aveva invitato a fare la ricognizione e la traccia della Divinus Marathon 2014 con loro, ma ho dovuto rinunciare perché le mie condizioni erano ancora da verificare. Negli ultimi 3 giorni però il dolore è passato del tutto lasciando solo un lieve fastidio alla gamba dx dovuto alla posizione innaturale che ho avuto nel camminare nelle ultime due settimane. In origine era la bdc che doveva inaugurare il ritorno sui pedali, poi la comodità della full, amplificata da un Sag modificato, più morbido, mi ha convinto ad uscire con le ruote grasse. La finestra di bel tempo è un invito da non rifiutare ed una volta avuto il permessino firmato da parte di Ds ecco che disegno un giro che mi dovrebbe impegnare tutta la mattinata. Agente Orange si aggrega mentre hanno dovuto rinunciare per impegni Gerry, Roby ed il Pilly. Decidiamo di attaccare la Lessinia già in quota quindi alle 0800 siamo già in partenza dal Grietz con un bel sole e cielo azzurro e sopratutto una temperatura fuori stagione.
La parte iniziale ricalca la Lessinia Legend 2013 e si conferma fotonico per bellezza dei posti ma anche per la durezza di alcuni tratti.
Il sole è ancora basso nel cielo, l'aria è fresca, pedalare è un piacere.
Man mano che pedaliamo riammiriamo posti già visti tante volte ma che hanno sempre il loro fascino.
La salita del Baito dei Pastori - dove alla fine avviene la sosta barretta - ha sempre il suo porco perchè e rimane una delle più belle della Lessinia. Ma la fatica non è finita perchè, dopo la discesa ed il tratto nel Vajo dell'Anguilla, ecco che si tratta di salire ancora, verso i Folignani.
La fatica è temperata dal paesaggio e pedaliamo in questa bella foresta a poche decine di km da Verona.
La salita è tosta ed impegna ma non è lunghissima e arriviamo finalmente là dove la strada spiana.
Ci dirigiamo quindi verso Bocca di Selva e verso il gpm di giornata, il Monte Tomba (1766 mt) dove facciamo sosta barretta.
Il meteo sta cambiando, le nuvole oltre ad essere basse sono sempre più numerose e, prima di prendere la discesa verso San Giorgio, ci copriamo bene.
A meta discesa buco l'anteriore, giusto poco dopo aver salutato Fabrizio dei Pedalaparco insieme ad un amico.
Arriviamo a San Giorgio e superiamo Malga Malera e quindi in direzione dei Parpari.
Ai Parpari faccio due scelte non proprio azzeccate.
Invece di prendere il sentiero che poi va ad incrociare l'E5 e si riaggancia al percorso della Legend 2013, prendo per Rifugio Dosso Alto e a seguire Malga Marian, Malga Marianetti, Malga Masegnello.
I tratti pedalati lungo questi tratti in discesa sono sempre favolosi e grazie alla mia full me li godo tutti.
Comunque, causa queste varianti allunghiamo il giro e il permessino di entrambi ne risente.
Arrivato al Vajo dell'Anguilla prendiamo per il 254 che va ad incrociare la lunga e dura salita salita verso il Grietz ma col senno di poi ci saremmo potuti evitare alcuni tratti a spinta se avessimo preso il sentiero verso le Scrivazze che poi ci avrebbe in ogni caso sempre portato alla salita finale.
Comunque i tratti, oltre che belli , erano in un contesto paesaggistico spettacolare quindi va bene così.Arriviamo al Grietz e carichiamo le mtb, tornando poi verso casa.
Alla fine "solo" 40 km e spiccioli e 1400 mt +.
Soddisfatto della condizione fisica che credevo peggiore anche se ho dovuto andare di conserva dal 254 in poi, in quanto i medicinali mi hanno presentato il conto. La schiena sta abbastanza bene, la ganba dx idem quindi posso dire di essere sulla strada della guarigione. Grazie ad Ale per la compagnia e le tante ciacoleKeep in touch!
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