Il Centro studi di Confidustria conferma un ulteriore calo dei prestiti bancari alle imprese: -1% pari a 8 miliardi di euro.
Il trend discendente, calcolato rispetto al picco raggiunto nel 2011 fino ad oggi, raggiunge un totale di -10,5%, per un ammontare complessivo di 96 miliardi in meno erogati sottoforma di prestito in dodici anni.
L’analisi degli economisti di viale Astronomia spiega. “Il calo è partito dal lato dell’offerta e perciò le previsioni Csc si basano sull’evoluzione nei bilanci (oggi ai massimi), della capacita’ di generare utili (ai minimi), dei ratio di capitale e della raccolta.”
Dunque, per far sì che avvenga un’inversione di tendenza, stando al rapporto è“cruciale che la valutazione e i test effettuati dalla Bce confermino la solidita’ dei bilanci bancari cosi’ da infondere fiducia negli istituti italiani da parte degli investitori e da abbassare la loro avversione al rischio”.
Nell’ipotesi in cui questo non dovesse avvenire (vale a dire, qualora l’analisi dellUE non sortisse esito positivo), “si potrebbe materializzare uno scenario avverso, nel quale i prestiti scenderebbero del 4,9% nel 2014 (-40 miliardi) e dell’1,3% nel 2015 (-10 miliardi)”
Inoltre, rispetto al Pil nominale, i prestiti alle imprese italiane sono in calo da due anni.
Stando alle stime del Csc, il rapporto prestiti/Pil nel quarto trimestre 2013 è sceso a 52,8%, rispetto al 58,3% nel terzo trimestre del 2011, andando ad assomiglaire ai valori di fine 2007. Prolungando la situazione al biennio 2014-2015, con l’andamento dei prestiti ed i risultati delle simulazioni qui realizzate e quello del Pil nominale, risulta che il rapporto continuerebbe a scendere, raggiungendo il 47,1%, mentre in uno scenario positivo si assesterebbe a 51,0%
Per ciò che concerne i prestiti alle imprese, infine, il 2015 potrebbe essere l’agognato anno dell’inversione di tendenza, con una crescita dei prestiti al +2,8 per cento, pari a 22 miliardi di euro.