"Caffè Trieste" di Olga Campofreda

Creato il 03 aprile 2014 da Simonbug78 @simonbug78
Titolo: "Caffè Trieste... colazione con Lawrence Ferlinghetti"Autore: Olga CampofredaEditore: Giulio Perrone EditorePagine: 123Prezzo: amazon, inMondadori, LaFeltrinelli in brossura €8,50 
Qualche tempo fa, un amico, mi ha prestato questo libro. Per motivi personali, che non sto qui a raccontarvi, ho avuto per un pò di tempo una certa connessione con la città di San Francisco. Proprio per questo motivo, un giorno, bevendo un caffè proprio a casa di quest'amico, parlando di questa città, siamo entrati nell'argomento. E' andato a prendere il libro in questione e me lo ha mostrato. Ora, chiedendo scusa anticipatamente a tutti i fan di Ferlinghetti e quello che questo caffè rappresenta, devo ammettere che non ne sapevo molto. Ma i libri servono anche a questo, ci rendono curiosi e ci spingono a verificare le fonti, arricchendoci ogni giorno di più. Ogni giorno si può imparare qualcosa, giusto? Esattamente come piace a me, venire a conoscenza di cose e personaggi per puro caso e poi, piano piano, recuperare più informazioni a riguardo. Ieri pomeriggio, dopo essere tornato dal lavoro, mi sono deciso a prenderlo dalla libreria e leggerlo. Inizialmente, ho deciso di cominciare la lettura perchè mi sono detto: prima o poi dovrò ridarglielo, ma poi, dopo ave letto le prime dieci pagine mi ci sono appassionato e quindi... sono arrivato alla fine.Olga Campofreda, ha scritto un diario di un viaggio speciale. La passione e la determinazione l'hanno portata a prendere un volo per San Francisco, scoprendosi sorpresa in prima persona per averlo fatto, trasmettendo al lettore la tenacia di chi si è messo in ballo e che non ha ancora deciso quale sia l'ultima canzone da suonare per chiudere la serata.Lawrence Ferlinghetti, se date un'occhiata sul web, vedrete che è un uomo che può dire d'aver vissuto una vita movimentata, non solo per quanto riguarda i suoi numerosi spostamenti ( e aver partecipato ad un conflitto mondiale ) ma anche per le vicende che hanno visto protagonista la sua famiglia e quindi,  le sue origini. Famoso per le sue opere ma anche per aver fondato nel 1953 la casa editrice (e ora anche famoso e indipendente bookstore per tutti i booklovers) City Lights che ha visto le pubblicazioni di molti amati autori della Beat Generation di cui, due tra i tanti, Jack Kerouac e Ginsberg (dei quali ho già letto qualcosa e sono sicuro anche voi!).Il Caffè Trieste, invece, è uno storico e famoso caffè di San Francisco aperto nel 1956 da Giovanni Giotta, un italiano immigrato pochi anni prima negli States. Dico famoso perchè è stato utilizzato per molte riprese televisive e cinematografiche, ma anche perchè è stato uno dei punti di ritrovo degli artisti della Beat Generation e non solo. Pensate che parte de "Il Padrino" è stato scritto da Coppola in questo locale. Devo aggiungere altro?Olga Campofreda, ha dato una tesi proprio sulla Beat Generation americana e questo fa intuire il suo interesse nell'intraprendere un viaggio per poter incontrare Ferlinghetti e per respirare l'aria di un luogo che ha vibrato assieme a questa generazione d'artisti.Quello che Olga riesce a trasmettere, attraverso le sue parole, è la continua capacità di sorprendersi ed entusiasmarsi man mano che prosegue il suo viaggio. La sua storia che viene scritta mentre altri personaggi  le raccontano la loro, artisti che hanno una connessione speciale con quella Beat Generation della quale, l'autrice, sembra sentirne la mancanza, pur essendo nata molti anni più tardi. La scrittura riesce anche questo, ci connette, come uno stargate, con luoghi e tempi diversi, riesce a farci apprezzare un sentimento comune che ha attraversato una generazione. Riesce ad interpretare i nostri sogni e a farci sentire meno strani e più connessi, meno soli,  con chiunque in quel preciso istante, attraverso le parole di un libro, riesca a provare le stesse emozioni. Olga Campofreda è riuscita a parlarmi di un mondo che prima non conoscevo per nulla, attraverso i suoi occhi di scrittrice e sognatrice, facendomi venire voglia, la prossima volta che sarò a San francisco, di includere una visita al Caffè Trieste, con la speranza di vedere proprio ciò che mi ha descritto. Duante la sua permanenza a San Francisco, Olga, incontrerà innumerevoli personaggi che ancora oggi rendono viva la vita culturale di North Beach, artisti che le regalano e comunicano una passione che la giovane scrittrice già possiede e, che lo sappia o no, l'ha portata dall'altra parte del mondo. Se Olga incontrerà o no Lawrence Ferlinghetti non ve lo voglio dire, niente spoiler, ma vorrei lasciarvi con una frase che ho trovato nel libro; Jack Hirschman (poeta con alle spalle moltissime pubblicazioni e vicino ai poeti della Beat), invita Olga alla festa di compleanno della moglie Agneta Falk e avvicinandola per regalarle un plico di fogli le dice ( e qui cito lettera per lettera le parole dell'autrice ): "... la poesia, come tutte le cose che realizziamo, sentimenti compresi, deve essere data via. Da mano in mano, regalata. Il mondo migliore è quello in cui le opere d'arte si regalano...."

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