22 AGOSTO – Il tempo della preparazione sotto la calura estiva è finito. Dopo settimane di progetti, studio e desideri, il Cagliari dopodomani dovrà sostenere il suo primo esame ufficiale dell’incipiente stagione 2014\2015, esattamente dove le risposte date, giuste o sbagliate, contano più dei sogni e delle speranze: nel campo di gioco. Alle ore 21:00 di sabato 23 agosto i rossoblù andranno in scena allo stadio S.Elia, finalmente ampliato a 12 000 spettatori, per strappare dalle insidie del neoretrocesso Catania il passaggio al quarto turno preliminare di Coppa Italia. Esattamente un anno fa ci fu il primo fallimento del Cagliari su questo fronte: in un Nereo Rocco deserto ci pensò il Frosinone dell’ex Carrus a chiudere anticipatamente le porte ai sardi, alle prese più che altro con i ben noti problemi extrasportivi. Ora però, niente più alibi. Un nuovo presidente, un nuovo allenatore, nuovi innesti e nuovi obiettivi, ed ecco che la sfida contro gli etnei diventa importantissima per capire quale percorso seguirà il gruppo di Zeman, sempre convinto delle sue decisioni e fermo nelle sue scelte di mercato, anche di fronte a qualche mormorio di dissenso che piano piano si è creato in queste ultime settimane. E già, perché non tutto sta andando proprio come previsto dai tifosi, in diecimila gioiosi alla presentazione della squadra all’Arena Grandi Eventi S.Elia e ora invece titubanti dopo le ultime prestazioni della squadra. Le ultime amichevoli agostane, giocate contro compagini di tasso tecnico sostenuto, hanno lasciato perplessi non pochi, con un livello di gioco basso, molte pecche nella costruzione offensiva, poca corsa e un blocco di difesa da rivedere in toto, a partire dal portiere. Naturalmente è bene sottolineare che il Cagliari è ancora in una fase di “lavori in corso”, orfano di uomini chiave come Astori, Pinilla, Avramov, Nenè, Vecino e molto probabilmente il giovane Adryan, e ora fucina di nuovi talenti, alcuni come Crisetig e Donsah assai promettenti, “messi in collezione” a più non posso dal presidente Giulini, in attesa di essere sapientemente plasmati. Inoltre, bisogna aggiungere un leggero ritardo nella preparazione, la difficoltà di adattamento agli schemi del tecnico boemo e l’assenza negli ultimi giorni di colonne come Ibarbo, Dessena, Rossettini e Conti, quest’ultimo oramai recuperato.
Insomma, a due giorni dal terzo turno di Coppa Italia e a poco più di una settimana dall’inizio del campionato c’è ancora tanto da fare, tanti nodi da sciogliere (in primis, quello del portiere), una condizione da recuperare, ma soprattutto zittire le critiche che vedono un gruppo spacciato in partenza, privo di identità, guidato da un “allenatore pericoloso” e sempre più povero di fedelissimi, visti gli ultimi deludenti risultati della campagna abbonamenti. Cagliari, ora tocca a te scacciare le paure, ma devi farlo presto perché dall’entusiasmo alla delusione il passo è breve.
Gianmarco Cossu
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