Immigrazione, a Cagliari presunto scafista destinatario di un decreto di espulsione ma già scarcerato manda all'ospedale un Poliziotto, poi viene nuovamente rimesso in libertà. Il Coisp: "Pasticcio che neutralizza la giustizia. Così anche noi giriamo a vuoto"
"In materia di contrasto all'immigrazione clandestina ed a tutti i fenomeni criminali ad essa correlati non facciamo che subire le conseguenze di atteggiamenti buonisti e dannosi, di disposizioni contraddittorie ed a tratti incomprensibili... il sistema considerato nel suo insieme risulta così un pasticcio che neutralizza ogni pretesa di giustizia e ogni sforzo per la sicurezza, tanto che anche noi in questo contesto finiamo per 'girare a vuoto' e, alla fine, a rimetterci in tutto e per tutto. Esattamente come è accaduto al collega che a Cagliari è finito in ospedale per mano di quello stesso clandestino che già i suoi colleghi avevano assicurato alla giustizia mesi fa, ma che è scivolato fuori da una 'rete' clamorosamente 'smagliata', che presenta evidenti falle quanto alle contromisure ed alla certezza di una pena che continua a non concretizzarsi per motivazioni sempre più traballanti ed allarmanti. Non è più possibile consentire che ci si scrollino di dosso le responsabilità collegate alle proprie scelte ed ai propri gesti con tanta facilità, chi delinque deve pagare, e chi non può stare in Italia deve lasciare il Paese, senza se e senza ma. Invece in Italia i procedimenti seri e severi contro chi si fanno? Si fanno a carico di Poliziotti che su precisa disposizione trattengono i soggetti destinatari di provvedimenti di espulsione onde evitare che, mentre gli altri se la prendono comoda nel fine settimana godendo di giusti e sacrosanti riposi (che sfortunatamente per noi sono sempre superati dall'emergenza di turno!), intanto i clandestini che non hanno diritto di restare in Italia facciano ovviamente perdere le proprie tracce e tornino magari a delinquere allegramente. Ma così dove vogliamo andare?".
Non nasconde sconcerto e rabbia Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la notizia (non certo la prima del genere) del nuovo arresto di un extracomunitario che questa volta, ubriaco, ha prima disturbato i clienti di un supermercato a Cagliari, e poi preso a calci e pugni i poliziotti che lo stavano arrestando, mandandone uno all'ospedale con 20 giorni di prognosi. L'uomo, era già finito in cella lo scorso maggio con l'accusa di essere uno degli scafisti che hanno trasportato centinaia di migranti poi soccorsi al largo della Libia e portati a Cagliari. Ma il giovane, 26 anni, della Guinea, era stato rimesso in libertà in quell'occasione in quanto secondo l'autorità giudiziaria aveva agito in "stato di necessità". A carico dell'extracomunitario, comunque, era stato emesso un decreto di espulsione, eppure a distanza di quattro mesi il 26enne, ancora libero di circolare a piacimento in Italia, è finito di nuovo in cella per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Sottoposto a processo per direttissima a seguito di questo nuovo arresto, l'uomo è stato però nuovamente rimesso in libertà in attesa della definizione del giudizio.
"Cosa aggiungere a tanto - si infuria Maccari -? Non è più possibile continuare così e fingere che davvero stiamo rispondendo adeguatamente alle minacce che le migrazioni di massa cui stiamo assistendo portano con sé. Il Lavoro delle Forze dell'Ordine è impeccabile ed inarrestabile. Ma 'inarrestabili' sembrano essere anche quelli che ogni volta tentiamo di assicurare ad una giustizia che continua a rispedirli per strada".
Con gentile richiesta di pubblicazione e diffusione