Gli Aragonesi, come abbiamo giàvisto nel precedente post http://ilmulinodeltempo.blogspot.com/2011/07/cagliari-in-epoca-catalano-aragonese-i.html, cercarono da subito di rendere aragonese lacittà, concentrando la loro attenzione soprattutto nel quartiere marinaro.Alla fine del XIV sec. la cittàdi Cagliari non era più circoscritta al Castello, ma si estendeva fino al mareattraverso il nuovo quartiere.Ancora oggi è possibile osservareuno di questi baluardi nei resti delle strutture inglobate nell’albergo Scaladi Ferro.È possibile intuire anche l’altroversante delle mura del quartiere della Marina, oggi ormai illeggibile,relativo al baluardo di Sant’Agostino che occupava gran parte del largo CarloFelice di fronte al palazzo comunale.Per quanto riguarda la chiesa diSant’Agostino, quella attualmente presente nella via Baylle è successivaall’originale, edificata nel quartiere di Stampace nel largo Carlo Felicenell’area occupata dal palazzo Accardo, annessa ad un monastero di Romitani diSant’Agostino.
Ingresso chiesa di Sant'Agostino via Baylle
Secondo il Padre Torelli il primo impianto della chiesa risalirebbe al 338 ad opera dello stesso santo di passaggio nell’Isola prima di recarsi in Africa.Tra il 1400 e il 1420, i monaci agostiniani edificarono sopra la cripta una chiesa più vasta in stile gotico-catalano che però non ebbe lunga vita, fu infatti abbattuta nel XVI sec. sotto il regno spagnolo di Filippo II, in occasione dei lavori di potenziamento del sistema difensivo della città, poiché il nuovo bastione in previsione sarebbe dovuto passare proprio sull’area occupata dalla chiesa.Il re volle risparmiare solo la cappella sovrastante la cripta che però fu rasa al suolo alla fine del XIX secolo per far posto al palazzo Accardo, per fortuna rimane ancora oggi un disegno di Pietro Martini pubblicato nel 1858 che riporta la sua linea.
Ingresso alla cripta di Sant'Agostino
Attualmente sopravvive la cripta, raggiungibile attraverso delle scale interne al palazzo, dove filtra tra i muri dell’acqua ritenuta miracolosa, perché secondo la tradizione, conteneva le spoglie di Sant’Agostino portate dal Vescovo di Ruspe Fulgenzio, durante il suo esilio in Sardegna determinato dalle persecuzioni del re vandalo Trasamondo nel primo quarto del VI secolo.Davanti all’ingresso è presenteuna targa in cristallo dove vengono esaltate le virtù terapeutiche dell’acquabenedetta.Le reliquie di Sant’Agostinorimasero nella cripta fino al 712, quando il re longobardo Liutprando, inoccasione della momentanea occupazione saracena, le riscattò per trasportarle aPavia, capitale del suo regno, da allora le reliquie riposano lontano dallaloro sede originaria.Per quanto riguarda l’attualechiesa, presente in via Baylle, è stata smentita la teoria che fosse statacostruita sull’impianto della precedente chiesa di San Leonardo con l’annessolebbrosario, che invece si trovava più o meno nel punto in cui sorgeva ilvecchio mercato dove ora si trova la banca d'Italia. Daun diploma datato 12 giugno 1226, è emerso che la chiesa esisteva già in epocapisana con l’ospedale annesso e un orto rivolto verso il mare. Un altrodocumento, questa volta aragonese del 15 dicembre 1433, riporta la concessioneenfiteutica di un pezzo di terreno davanti al mare a favore della chiesa.
Banca d'Italia
Fabrizio e Giovanna