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CAGLIARI MEDIOEVALE - parte II -

Creato il 09 giugno 2011 da Ilmulinodeltempo @IlMulinodelTemp
I PISANI E LA NASCITA DEL “CASTELLO DI CASTRO”
CAGLIARI MEDIOEVALE - parte II -
Il quartiere di Castello fu  il  primo nucleo dell’attuale città di Cagliari, come abbiamo precedentemente scritto, l’inizio di questa importante evoluzione si fa risalire al 1216,  quando  il console pisano Lamberto Visconti costrinse la giudicessa Benedetta di Massa a cedergli il colle.La collina fu subito fortificata e vi si impiantò una colonia di mercanti pisani che chiamarono il nuovo borgo Castellum Castri de Kallari. Il Castello di Castro dopo la distruzione di Santa Igìa, nel 1258, divenne il centro del potere politico ed economico della parte meridionale dell’Isola.Il borgo fu subito fortificato, le prime mura furono realizzate sul lato occidentale del colle, oggi occultate dal  fronte bastionato spagnolo e dalle demolizioni successive, anche se un recente intervento di restauro del Bastione di Santa Croce ha riportato alla luce un breve tratto murario relativo alla parte inferiore della cinta pisana.

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Bastione S. Croce


La linea difensiva pisana nel tratto occidentale prendeva avvio dall’antemurale della Torre dell’Elefante, risaliva un tratto della via San Giuseppe, imboccava la via Corte d’Appello, superata la chiesa di Santa Maria del Monte, costeggiava il Fosso di San Guglielmo, infine, dopo aver risalito la via Fiume, incontrava la linea fortificata settentrionale in corrispondenza della Torre Tudeschina.

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Ingresso nella via S. Giuseppe dalla torre dell'Elefante


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Via Fiume

Nel lato settentrionale le fortificazioni pisane partivano dalla Torre Tudeschina e arrivavano alla cava romana, situata nel costone orientale (che nel XVII secolo divenne quel passaggio conosciuto come S’Avanzada che mette in relazione il quartiere di Castello con Villanova).

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Torre Tudeschina


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S'Avanzada

Il lato orientale del colle era rivolto verso Villanova e comprendeva l’attuale viale Regina Elena fino al Bastione di S. Remy nel punto dove di recente è stato riportato alla luce il pozzo detto la “fontana bona”; tale lato era difeso naturalmente ma in alcuni punti necessitava di interventi atti a compensare i vari dislivelli, a tal fine fu realizzata una cortina che si svolgeva seguendo l’orlo del colle e che comprendeva tre torri in corrispondenza dei punti più facilmente accessibili dal dirupo (chiesa di Santa Lucia, Palazzo Regio, Bastione di S. Caterina).

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Veduta lato orientale, Torre di S. Lucia


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Veduta lato orientale, Cattedrale di S. Maria

La cinta meridionale partiva, come abbiamo visto, dalla torre “della fontana bona”, dopo un tratto brevissimo di cortina, seguiva una torre situata in corrispondenza delle rampe di scale che dalla via Canelles scendono alla terrazza del Bastione di Saint Remy, seguiva poi la Torre del Leone dotata di porta e circondata dall’antemurale. Le mura si innestavano nel fianco della Porta dell’Elefante, situato nell’isolato compreso tra le attuali via Università e via S. Giuseppe. Per proteggere ulteriormente tale lato fu costruita un’altra cortina, il “Barbacane del Castello”, che congiungeva l’antemurale della torre dell’Elefante  con quello della Porta del Leone.

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Torre dell'Elefante


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Via Università

Nel 1284 i genovesi sconfissero i pisani nella battaglia della Meloria e l’anno successivo il podestà di Pisa, il conte Ugolino della Gherardesca, inviò al Castello il figlio Guelfo con dei rinforzi. Nel 1288 fu stipulata la pace che sancì il passaggio di Castel di Castro e delle appendici ai Genovesi, ma il conte riuscì ad evitare tale risoluzione grazie alla sua abilità politica. Dopo la morte del conte Ugolino, avvenuta nel 1289, Guelfo Donoratico, in opposizione con Pisa, occupò il Castello, ma nel 1292 fu scacciato da una rivolta popolare.Dopo questi tragici eventi i Pisani affidarono a degli specialisti la gestione dei lavori atti a fortificare non solo il Castello, ma anche i borghi di Stampace e Villanova sorti nel frattempo.Nel 1297 papa Bonifacio VIII, in cambio della fuoriuscita del re Giacomo II di Aragona dalla guerra del Vespro in Sicilia, infeudò in suo favore il Regno di Sardegna e Corsica accordandogli la licenza di invaderla al fine di conquistarla. I Pisani forse seppero di questo accordo e poco dopo revisionarono il sistema difensivo. Nei primi anni del 1300 iniziarono così i lavori relativi alla costruzione delle torri di S. Pancrazio prima e dell’Elefante poi.
Fabrizio e Giovanna
Notizie tratte da:
Angius V., "Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna"
Rassu M., "Baluardi di pietra, storia delle fortificazioni di Cagliari"

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