Magazine Calcio
Le prime tre vincono tutte e in testa rimane tutto com'era. Inter prima, Roma a un punto, Milan a meno tre.
La vittoria in casa Cagliari manca ormai da tanto tempo (21 febbraio scorso, 2-0 al Parma) ma questo pomeriggio, complici anche le festività pasquali, lo stadio Sant'Elia è tutto esaurito.
Il Milan non segnava in gare esterne ufficiali dal 24 febbraio scorso quando, nel recupero di serie A, si impose per 2-1 in casa della Fiorentina. L'autore del secondo gol rossonero fu Pato al 90': da allora si contano le successive intere trasferte contro Roma (0-0 in serie A), Manchester United (k.o. per 0-4 in Champions League) e Parma (0-1 in campionato), per un totale di 270' di digiuno fuori casa.
Nel Cagliari Allegri punta su Ragatzu dal 1'. Per il resto è l'11 ipotizzato alla vigilia. Nel Milan non ci sono Zambrotta e Gattuso: al loro posto mister Leonardo manda in campo Abate e il recuperato capitan Ambrosini.
Solito copione di questa fase della stagione. Il Milan fa la partita, seguendo il proprio canovaccio. Al Cagliari il compito di ripartire velocemente con Cossu, Matri e Ragatzu.
La partita praticamente si gioca in un tempo solo, cinque goal (sette all'andata), errori da una parte e dall'altra. Solo quello di Astori risulterà fatale: anche grazie al doppio salvataggio nella ripresa da parte di Antonini e Dida (ah! Para d'istinto: menomale! Almeno questo).
Si comincia al settimo minuto, con Seedorf e Borriello che azzeccano una triangolazione (se domani nevica nel Sahara non vi stupite) dopo mesi di pallone a destra e attaccante a sinistra, passaggi e lanci sbagliati e incomprensioni che mi lasciavano pensare che i due potevano essere compagni di squadra solo dall'altro ieri.
Poi l'1-1: Lazzari mette in area, la difesa del Milan resta ferma, il pallone arriva sui piedi di Ragatzu che gira in rete da posizione ravvicinata. Primo goal in serie A.
Un giro di lancette e si rivede un goal alla Shevchenko dei tempi che furono. Huntelaar fa tutto da solo: riceve sulla trequarti e di sinistro da 30 metri lascia partire un tiro che si insacca all'incrocio dei pali.
Ma al 31' Fanpirla perde palla sulla tre quarti, Cossu serve un pallone perfetto a Matri, e l'uscita di Dida non serve a evitare il gol. Il 2-3 arriva per un pasticcio fra Marchetti e Astori: autogol.
Con la dentiera che cade per terra a Favalli e Dida che si è fatto crescere le unghie per riuscire a coprire il suo palo (e arpionare meglio la palla, prima che gli sfugga), trovare la rete in questo momento della stagione è una vitamina che ci vuole per provare a curare il malato ormai cronico dal proprio periodo no.
Peccato che non si riesca a mantenere ritmi alti e veloci per tutto il proseguio della gara e invece questa formula divertente, convincente e avvolgente di fare calcio e portare a casa la pagnotta viene relegata ai primi minuti di partita oppure se la partita si fa nera.
Meglio non chiedere la luna di questi tempi (bisogna invece pretenderla nelle opportune sedi: Via Turati, per esempio).
Nella seconda frazione di gioco è quasi un monologo cagliaritano e il cambio Zambrokko-Huntelaar (why?) da il colpo di grazia alle speranze di segnare il quarto goal. Ritmi bassi e controllo: il Cagliari penetra ma non trova il pertugio giusto per cercare la via del pareggio.
Grazie al Cielo Pirlo viene colto da un'ulcera improvvisa ed è costretto a levarsi dalle...ehm ad uscire. Al suo posto entra Gattuso, sicuramente più utile, complice anche alla manovra praticamente inesistente nella ripresa.
Allegri prova a gettare nella mischia Jeda e Larrivey. Pur con il Cagliari cosi scoperto, il Milan non da segnali di vita in attacco e rischia addirittura di subire il 3-3.
Da segnalare il terzo cambio effettuato da Leonardo non per chi è entrato (chi è entrato a proposito?) ma per i problemi al polpaccio di Abate.
IL LIBERAMENTE MILAN FORUM
E IL NIGHT VI AUGURANO UNA SERENA PASQUA
... DAJE CHE SE MAGNA!!