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Cagliari – Milan: la partita che va oltre i 90 minuti

Creato il 10 febbraio 2013 da Ilnazionale @ilNazionale

is arenas10 FEBBRAIO - Che siano state le parole di Silvio Berlusconi a portarci un po’ di fortuna? O la grinta di Massimo Cellino? Da qualche giorno questo simpatico dubbio aleggia sulla città di Cagliari in maniera quasi divertente e scherzosa, dato il clima carnevalesco. Sì, perché la partita Cagliari – Milan avrebbe potuto tranquillamente concretizzarsi come l’ennesimo schiaffo a tutta la Sardegna, visto il no della Prefettura all’agibilità dello stadio “Is Arenas” di Quartu.

La partita e le sue vicende vanno oltre i canonici novanta minuti, si perdono nei meandri della storia degli ultras e riaffiorano inesorabilmente ogni anno, dando sempre un pizzico di pepe in più. Dall’inizio della settimana i tifosi stavano gustando il sapore agrodolce di una partita tanto attesa ma sicuramente inibita per le ormai note ragioni di sicurezza e, data ormai la consuetudine, sembrava che nessuno se ne lamentasse più di tanto. Mercoledì a Roma l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, organismo del Viminale, aveva marchiato la partita con il bollino “rischio 2”: l’imponente affluenza dei tifosi non cagliaritani e la possibilità di scontrarsi con le fazioni locali avrebbero comportato per la Prefettura la necessità di un massiccio dispiegamento di agenti per l’ordine pubblico e la creazione di un’efficiente zona di prefiltraggio, facendo così riemergere le falle dello stadio quartese. Nello stesso pomeriggio Maurizio Beretta, presidente della Lega Calcio, aveva così deciso di spostare la gara all’Olimpico di Torino, nonostante i buoni auspici di Berlusconi in un’intervista per una nota emittente televisiva (<<Perché il Napoli sì e il Milan no?>>) e regalandoci così l’ennesima “trasferta casalinga”.

Tuttavia, chi non è rimasto a guardare passivamente di fronte a un’altra mancanza di rispetto nei confronti di coloro che hanno sempre operato a favore della sicurezza è stato il vulcanico presidente rossoblù Massimo Cellino, che con le unghie e con i denti si è aggrappato alla sua incrollabile posizione <<O “Is Arenas” o non si gioca>> e ha presentato un immediato ricorso al TAR. Non sono mancate le iniziative “di contorno”, dai singoli tifosi che, con l’aiuto dei social network, proponevano ai calciatori un sit in pacifico proprio in occasione della partita, da un possibile boicottaggio del match da parte della squadra – intenzionata a non toccare palla dopo il fischio d’inizio dell’arbitro – fino al costituirsi di una delegazione rossoblù, formata dalle colonne portanti del Cagliari, che nel primissimo pomeriggio di giovedì chiedeva un incontro con il prefetto Alessio Giuffrida. Dopo qualche ora è arrivata la risposta positiva del TAR che ha accolto il ricorso, consentendo il regolare svolgersi della partita in Sardegna. Pace fatta finalmente tra tutte le parti interessate, con i botteghini che sono ripartiti in quarta nella vendita dei biglietti e con i tifosi, quelli già in possesso del biglietto, che hanno disdetto qualsiasi impegno per il weekend di Carnevale.

balotelli conti
A far ritornare la paura ci ha pensato, però, nuovamente la Prefettura che tra venerdì e sabato ha presentato al TAR un incredibile controricorso, tramite l’Avvocatura di Stato, fortunatamente rigettato dal TAR stesso nella serata di sabato. Dopo tanti tira e molla, ricorsi e controricorsi siamo riusciti a chiudere una vicenda che quasi quasi non sarebbe fuori tema con le commedie napoletane. L’esito però ci rende giustizia. A “Is Arenas” si gioca ma forse non sarà una partita normale. Perlomeno, non una di quelle che si chiudono in novanta minuti.

La partita, per la cronaca, è terminata 1-1 con le reti di Ibarbo e di Balotelli, su rigore. Ma questa, si sa, è un’altra storia. 

Gianmarco Cossu


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